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Margrethe Vestager

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La Ue dice sì a 23 miliardi di aiuti per le imprese italiane

La Commissione Europea ha dato il via libera alle modifiche del piano di sostegno alle imprese italiane con un finanziamento per complessivi 23 miliardi di euro per fronteggiare le conseguenze della guerra della Russia contro l’Ucraina.

Bruxelles ha riconosciuto che le novità introdotte rispetto al piano originario, già approvato lo scorso luglio, sono in linea con quanto previsto dal quadro normativo comunitario sugli aiuti di Stato varato per mitigare gli effetti della crisi economica causata dalla guerra.

Agli aiuti potranno accedere le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni e dal settore in cui operano e si muoveranno lungo due direttrici: una prima tranche di aiuti di importo limitato e una seconda di sostegno per i costi fissi non coperti sostenuti nel periodo compreso tra marzo 2020 e dicembre 2022.

Potranno avere la forma di esenzioni e riduzioni fiscali, oppure crediti d’imposta o sovvenzioni dirette. La maggior parte degli aiuti alle imprese sarà concessa automaticamente e i massimali di aiuto si applicheranno non solo al beneficiario diretto, ma anche ai suoi affiliati. Per questo “i beneficiari ammissibili dovranno auto-dichiarare ex ante l’ammontare degli aiuti di importo limitato e il sostegno per i costi fissi non coperti per i quali fanno domanda”. Così si potrà monitorare meglio il rispetto del quadro temporaneo, in particolare per le imprese dello stesso gruppo.

“Questo regime consentirà all’Italia di sostenere le imprese” colpite “aiutandole a soddisfare il loro fabbisogno di liquidità e a provvedere ai costi fissi non coperti dalle loro entrate”, dice Margrethe Vestager, commissaria Ue alla concorrenza, assicurando che il lavoro per mitigare l’impatto economico dell’emergenza nel rispetto delle norme dell’Ue continuerà con tutti gli Stati membri alla ricerca di “soluzioni praticabili”.

La Commissione europea ha adottato una modifica del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato per consentire ai 27 Stati membri, tra cui l’Italia, di continuare ad avvalersi della flessibilità prevista dalle norme in materia con l’obiettivo di sostenere l’economia, già provata dalla crisi pandemica, nel contesto della guerra in Ucraina. Venne adottato il 23 marzo 2022, un mese dopo l’inizio delle operazioni belliche russe in Ucraina.

Fu quindi modificato una prima volta il 20 luglio 2022 per integrare il pacchetto di preparazione all’inverno in linea con gli obiettivi del Piano RePowerEe. Piano che – lo ricordiamo – si prefigge di ridurre rapidamente la dipendenza dell’Ue dai combustibili fossili della Russia e accelerare la transizione verde.

La modifica prevede la proroga fino al 31 dicembre 2023 di tutte le misure previste dal quadro; aumenta i massimali fissati per gli aiuti di importo limitato  fino a 250mila euro e 300mila euro per le imprese che operano, rispettivamente, nei settori dell’agricoltura, e della pesca ed acquacoltura, e fino a 2 milioni di euro per le imprese di tutti gli altri settori produttivi; introduce una maggiore flessibilità per quanto riguarda il sostegno alla liquidità delle imprese del settore energetico  nel quadro delle loro attività di negoziazione.

In casi eccezionali e nel rispetto di rigorose misure di salvaguardia, gli Stati membri possono fornire garanzie pubbliche con una copertura superiore al 90% se sono fornite come garanzia finanziaria alle controparti centrali o ai partecipanti diretti. Ciò è in linea con l’atto delegato adottato dalla Commissione Europea il 18 ottobre 2022, che consente, a determinate condizioni, l’utilizzo di garanzie bancarie non assistite da garanzie reali e garanzie pubbliche per soddisfare le richieste di margini; aumenta la flessibilità e le possibilità di sostegno per le imprese colpite dall’aumento dei costi dell’energia.

Gli Stati sono autorizzati a calcolare il sostegno sulla base dei consumi passati o correnti, tenendo conto della necessità di mantenere intatti gli incentivi di mercato a ridurre il consumo energetico e a garantire il proseguimento delle attività economiche. Inoltre possono fornire sostegno in modo più flessibile, anche ai settori a forte consumo di energia particolarmente colpiti, fatte salve le misure di salvaguardia volte ad evitare le sovra compensazioni.

Per le imprese che ricevono importi di aiuto più elevati, il quadro temporaneo di crisi prevede l’impegno di definire un percorso verso la riduzione dell’impronta di carbonio del consumo energetico e l’attuazione di misure di efficienza energetica; introduce nuove misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica,  in linea con il Regolamento (UE) 1854 del 2022 e chiarisce i criteri di valutazione delle misure di sostegno alla ricapitalizzazione.

In particolare, il sostegno alla solvibilità dovrebbe essere necessario, adeguato e proporzionato; comportare una remunerazione adeguata dello Stato ed essere corredato di opportune misure in materia di concorrenza per preservare una concorrenza effettiva, compreso il divieto di acquisizioni e di pagamenti di dividendi e bonus.

Infine, le misure previste dal quadro temporaneo, fa sapere Bruxelles, non pregiudicano la possibilità di autorizzare altre misure necessarie e proporzionate direttamente ai sensi del Trattato sul funzionamento dell’Ue.


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