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Sul Pnrr Raffaele Fitto rassicura Regioni e Comuni mentre dopo il via libera preliminare dell’Ue per l’esborso di terza e quarta rata, il governo ha presentato a Bruxelles la proposta di modifica con le misure energetiche, per altri 2,76 miliardi

Tutte le opere saranno portate a termine, non ci sarà alcun definanziamento. Il ministro Raffaele Fitto ieri ha rassicurato i presidenti di Regione e i sindaci sull’attuazione del Pnrr e, salvo qualche distinguo, le Regioni gli tendono la mano.

L’incontro di ieri, convocato a stretto giro dal ministro per informare i governatori sulla rimodulazione del Piano di ripresa e resilienza, ha soddisfatto i presidenti. Dopo il via libera preliminare dell’Ue per l’esborso di terza e quarta rata per il Pnrr, ieri il governo ha presentato a Bruxelles la proposta di modifica con le misure energetiche, per provare a passare all’incasso di altri 2,76 miliardi di euro nell’ambito di RepowerEu. L’Italia ha notificato a Bruxelles il capitolo aggiuntivo, siamo ormai ad uno snodo cruciale e le Regioni lo sanno.

Pnrr, il ministro Fitto rassicura Regioni e Comuni

“Il Pnrr è un treno che l’Italia, e con lei tutte le Regioni, non può perdere. Per un fatto economico: queste risorse servono a molti progetti. Ma anche per un fattore d’immagine: il Paese nella spesa dei fondi deve dimostrare di saper mettere a terra efficienza e organizzazione. Per quanto riguarda il Veneto, l’ho ribadito anche oggi più volte, il nostro modello di controllo di gestione è pienamente operativo: la Regione ben governa l’andamento dei progetti, monitorando anche l’avanzamento di quanto affidato alle amministrazioni Comunali”, ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia al termine del confronto con Fitto.

“Ringrazio il governo per questo momento di confronto con le Regioni – aggiunge – che segue una serie di interlocuzioni più in là nel tempo. È chiaro che la rinegoziazione si è resa necessaria: un Pnrr centralistico e calato dall’alto, frutto di scelte errate del passato, ha dimostrato di non essere tarato sulle esigenze contingenti dei nostri territori. Serve riportar dritta la barra del piano, cucendolo in modo sartoriale su quanto serve realmente a cittadini, amministrazioni e imprese”.

La soddisfazione del presidente della Liguria Toti

Soddisfatto anche Giovanni Toti, presidente della Liguria: “Voglio ringraziare il ministro Fitto per questa riunione tempestiva. A mia memoria, questa e la prima volta che ci confrontiamo con un governo sul Pnrr. Lo dico essendo stato uno dei sostenitori del governo Draghi, ma è dal governo Conte che, come Regioni, lamentiamo il mancato coinvolgimento nella programmazione del Pnrr, cosa che invece, con tutte le difficoltà del caso, il ministro Fitto sta facendo. Per questo penso che la giornata di oggi sia, se non una pietra miliare, almeno l’inizio di un percorso di confronto più complessivo su tutti i fondi europei attraverso la Conferenza delle Regioni”. Fitto ha incontrato, oltre alle Regioni, anche Anci, Upi e i sindaci delle Città Metropolitane per un primo confronto sulla bozza di revisione.

Gli incontri sul Pnrr di Raffaele Fitto con le Regioni e i Comuni

Gli incontri hanno riguardato le misure che presentano criticità attuative e rendicontative per le quali il governo ha proposto lo spostamento dal Pnrr. Con le Regioni in particolare sono stati affrontati i principali temi di interesse e più nello specifico le misure per il dissesto idrogeologico e la missione Salute. Con i comuni, le Province e le Città Metropolitane sono stati affrontati i temi relativi alle singole misure da riprogrammare. Il ministro ha confermato che nessun intervento sarà definanziato e che tutte le opere continueranno ad essere realizzate senza nessuna interruzione in quanto la proposta trasmessa ieri alla Commissione dovrà essere esaminata e solo dopo la sua approvazione si provvederà alla sostituzione della fonte di finanziamento.

“L’incontro conferma la validità dell’impostazione del Governo finalizzata ad ascoltare e confrontarsi con le Regioni, i comuni e tutti i soggetti attuatori assicurando un confronto costante per individuare le più opportune soluzioni in grado di assicurare la piena realizzazione del Pnrr”, ha commentato Fitto.
Il governo Meloni chiede a Bruxelles di rivedere 144 misure di investimento che interessano più ambiti: digitalizzazione e competitività, transizione ecologica, mobilita sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute.

Bruxelles riconosce la ragioni di Roma e cerca una linea di incontro

L’esecutivo comunitario riconosce le ragioni di Roma e cerca di venire incontro. “La richiesta dell’Italia di modificare il proprio piano – spiegano a Bruxelles – si basa principalmente sulla necessità di tenere conto dei recenti venti contrari globali come l’elevata inflazione e i vincoli della catena di approvvigionamento”.

Il vaglio della Commissione richiederà alcune settimane e in caso di parere positivo si trasmetterà al Consiglio una proposta di esecuzione utile all’erogazione dei fondi. Il Consiglio avrà a quel punto due mesi di tempo per decidere se confermare il via libera. Tra i pochi a non condividere l’azione del governo c’è il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore pugliese, Michele Emiliano.

“Non ha senso – ha dichiarato – tagliare la decarbonizzazione dell’ex Ilva, con la prevista costruzione dei forni elettrici a riduzione diretta che è già stata appaltata: come spieghiamo all’opinione pubblica che abbiamo tagliato un intervento che ha a che fare con la transizione energetica che l’Unione europea considera strategica e un modello per l’intera Europa, se con la rimodulazione del Pnrr abbiamo bloccato un’operazione così importante e simbolica? Il Pnrr – ha aggiunto – ha quattro pilastri: il riequilibrio nord-sud, la questione generazionale, la questione di genere, la transizione energetica. Ma, come ha chiesto il presidente Zaia, sarebbe interessante se riuscissimo a comprendere non solo le proposte generali del Governo, ma anche quelle di dettaglio, per una questione di trasparenza: dobbiamo avere la certezza che queste rimodulazioni abbiano un senso”.


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