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ROMA – Se il M5S dovesse decidere per un terzo mandato anche ai parlamentari, Alessandro Di Battista lo lascerebbe.

«Non sarebbe più il Movimento in cui mi ritroverei. Restare fermi a due mandati non è un’opzione, ma una regola fondativa del Movimento”, dice nel libro di Bruno Vespa.

Poi, dice che “il Movimento si sta indebolendo perché sta tornando al bipolarismo. Il M5S è nato per ostacolare il bipolarismo che è il sistema più gradito all’establishment grazie al principio della finta alternanza e della spartizione di potere con le nomine”.

Pensa di lasciare il Movimento chiede Vespa? “Se ne condivido il progetto resto, se non lo condivido me ne vado. E’ evidente che se il Movimento Cinque Stelle diventasse un partito come gli altri come quelli denunciati nel 1981 da Berlinguer che occupavano le istituzioni io non mi ci riconoscerei e me ne andrei”.

Ma in caso condividesse il progetto del Movimento sarebbe pronto a ricandidarsi? “Oggi mi candiderei per un Movimento estraneo alle coalizioni di destra e di sinistra che si presenti da solo con un programma preciso”.


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