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Mario Oliverio

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La Commissione Bilancio della Camera dà l’ok agli ultimi emendamenti e impacchetta definitivamente la manovra, ma è, in particolare, un emendamento del governo, infilato alla fine nella notte tra sabato e domenica, a sollevare una serie di tensioni politiche e uno scontro nel Pd. Si tratta di quello riguardante la riduzione di due miliardi per la decontribuzione nel Mezzogiorno.

Dagli uffici della Camera dei Deputati (servizio Bilancio dello Stato) rassicurano sul fatto che l’emendamento 27.14 determina solo una riallocazione di fondi, che lascia pertanto intatti gli oneri della misura decontribuzione sud. Questo perché la modifica riguarda solo la copertura degli oneri, che sono a valere non più per 3.500 milioni, ma solo per 1.491 milioni di euro sul fondo di cui all’articolo 184, che è costituito da un’anticipazione di liquidità per l’attuazione del Next Generation Eu.

Quindi gli oneri, che rimangono intatti, restano di 4.836 milioni di euro per il 2021. La parte che non rientra più a copertura sul fondo Next generation Eu a questo punto si “scarica” sulla fiscalità generale (e, quindi, sulla copertura complessiva della manovra), che, a maggior ragione, è una copertura “più concreta”.

TENSIONE ALTA NEL PD CALABRESE

I fondi per la copertura della decontribuzione sul costo del lavoro nel Mezzogiorno ci sono e si tratterebbe di una rimodulazione delle risorse europee, secondo una parte del Pd. Per un’altra parte Dem si sarebbe consumato uno scippo di due miliardi dei tre e mezzo previsti per imprese e occupazione del Mezzogiorno.

«In Commissione Bilancio nella Camera dei Deputati il Governo ha presentato un emendamento per 2 miliardi di euro da destinare a diverse iniziative in campo nazionale. 2 miliardi che vengono sottratti al fondo della dote europea di 3.5 miliardi destinati al sostegno delle imprese e dell’occupazione nel Mezzogiorno attraverso la decontribuzione – aveva sottolineato l’ex governatore della Calabria, Mario Oliverio – Due miliardi vengono sottratti per il 2021 e un miliardo nel 2022. Ancora una volta il sud viene scippato, defraudato di risorse ad esso destinate».

Sulla stessa scia anche Nicola Irto, uno dei componenti della segreteria nazionale dei Democratici e consigliere regionale della Calabria. «Le notizie sulla ripartizione dei fondi di Next Generation Eu, ma anche sulla riduzione dei fondi per la Decontribuzione Sud, sono fonte di un’enorme preoccupazione che non può essere taciuta. Anzi, la classe dirigente e politica del Sud deve dimostrare coesione e fermezza nel rivendicare ciò che spetta alle regioni meridionali – afferma – La possibile riduzione del fondo per la decontribuzione, nell’ordine di 3 miliardi di euro per i prossimi due anni è molto grave».

Nel Pd c’è chi “difende” l’emendamento del governo. «Nessun taglio delle risorse ai danni del Sud. Anzi i fondi europei saranno decisivi per accelerare la ripartenza e l’uscita del Mezzogiorno dalla crisi economica. Non bisogna cadere nei tranelli e far credere che vengano sottratti soldi destinati all’occupazione e alle imprese del Sud – sottolinea il consigliere regionale della Calabria, Carlo Guccione – Dichiarazioni fuorvianti, equivoci che rischiano di creare confusione visto che i fondi per la copertura della decontribuzione sul costo del lavoro nel Mezzogiorno ci sono. I fatti sono questi: si tratta, come è stato spiegato, di una rimodulazione delle risorse finanziate dal programma React Eu per renderle più coerenti con gli obiettivi della programmazione europea. Sul tema coperture della fiscalità di vantaggio Oliviero si è agitato inutilmente, la norma esce rafforzata e non indebolita dal passaggio parlamentare. L’emendamento del Governo, quindi, modifica solo la composizione della copertura, non la copertura stessa. Infatti – prosegue – la norma resta coperta fino al 2029, le minori risorse europee utilizzate sono compensate da maggiori risorse nazionali del bilancio pubblico. L’effetto di riequilibrio nella spesa, dunque, è maggiore. L’emendamento di cui si parla in maniera erronea è un emendamento tecnico che serve semplicemente a ripartire meglio le risorse di React Eu secondo gli orientamenti e la programmazione concordata con Bruxelles. Una programmazione che, secondo quanto affermato dal ministro Provenzano, riserva oltre i due terzi delle risorse al Mezzogiorno».

IL FORZISTA CONTRARIO

Uno dei membri della Commissione bilancio, il reggino Francesco Cannizzaro, si è detto contrario all’emendamento del governo. «Il governo e la maggioranza, con un gioco di prestigio, hanno fatto scomparire dalla legge di bilancio – destinandoli ad altri scopi – 2 miliardi di euro che spettavano al sostegno delle imprese e dell’occupazione nel Mezzogiorno attraverso la decontribuzione. Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Sel si sono resi protagonisti di un vero e proprio furto nei confronti delle Regioni del Sud – ha sottolinea – Forza Italia continuerà in ogni sede a difendere le istanze del Meridione e a lavorare per portare nelle Regioni più in difficoltà lavoro, investimenti, opportunità. Questo è il nostro modo di far politica».


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