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Olaf Scholz e Giorgia Meloni

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La premier Meloni annuncia il Piano d’azione Italia-Germania che servirà a favorire la cooperazione in ottica bilaterale e internazionale

Giorgia Meloni sa farsi rispettare nei consessi internazionali che contano. Forse anche meglio che quando si tratta di discutere di politica interna. E lo ha dimostrato ancora una volta nel bilaterale tra Italia e Germania.

La presidente del Consiglio italiano ha ben chiari gli interessi strategici del Paese: Europa, ma anche difesa dell’interesse nazionale senza se e senza ma.

PIANO D’AZIONE ITALIA-GERMANIA: L’IMMIGRAZIONE

Ecco, dunque, che nell’incontro con il capo del governo tedesco Scholz l’Italia rivendica «la solitudine» con cui negli ultimi mesi ha affrontato la questione migratoria, e lo fa proprio rivolgendosi alla Germania con cui, più di una volta, ci sono state frizioni sull’operato delle navi delle Ong tedesche nel Mediterraneo.

Sono parole chiare quelle che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha pronunciato durante le dichiarazioni rilasciate alla stampa al termine dell’incontro con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Parole chiare, ma non di scontro, visto che l’obiettivo del governo è quello di portare più Paesi possibile dalla parte dell’Italia in vista del Consiglio europeo di fine giugno.

Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte, da politica esperta che sa che bisogna sempre avere pronti un piano a e un piano b. Quello dei migranti è stato il punto centrale della conferenza stampa. «Con il cancelliere abbiamo parlato di come in solitudine l’Italia da mesi corra in lungo e largo per il Mediterraneo» per cercare di salvare migranti e garantire il diritto internazionale, ha detto Meloni, secondo cui « c’è una congiuntura sfavorevole di fronte alla quale l’Italia fa un lavoro straordinario», ma la «grande sfida», secondo Meloni, è «fare quel lavoro insieme», e farlo a livello europeo.
In questo senso si inserisce l’annuncio, confermato dal presidente del Consiglio, della visita congiunta che domenica effettuerà in Tunisia con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte.

IL RUOLO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

«La Commissione europea gioca un ruolo fondamentale. La presenza della presidente von der Leyen e di due capi di governo di Paesi europei è un segnale importante. Andremo lì con un pacchetto di iniziative di cooperazione e sostegno che pensiamo sarà propedeutico per chiudere un accordo con il Fmi», ha detto Meloni, secondo la quale il “modello Tunisia” può essere esteso a tutti i Paesi di partenza e di transito dei migranti.

«È importante un nuovo Patto europeo di migrazione e asilo, ma è importante dare attenzione alle istanze dei Paesi di origine e transito – ha aggiunto la premier – In vista del Consiglio europeo credo che sia il caso di lavorare in un quadro più generale, e credo che sia utile – come l’Italia sta facendo – lavorare anche con la Commissione europea».

LA COOPERAZIONE

«La sfida non è parlare solo di come intendiamo trasferire i migranti europei da una nazione all’altra, ma come gestire i movimenti primari – ha detto la premier – Il tema è difendere i confini esterni, combattere la tratta di esseri umani e favorire un’immigrazione legale, coinvolgendo le nazioni di transito e origine».

Secondo il cancelliere tedesco, l’immigrazione è un tema importante per la Germania, l’Italia e l’Europa, e per questo motivo si è detto fiducioso «che troveremo una risposta comune europea sul tema dei rifugiati e delle politiche di asilo». Scholz ha osservato che sarebbe opportuno gestire l’immigrazione con «corridoi legali per personale qualificato, ma chi non ha diritto a rimanere deve tornare nel proprio Paese».

PIANO D’AZIONE ITALIA-GERMANIA, LA COOPERAZIONE POLITICA E INDUSTRIALE

Oltre ai dossier europei, Meloni e Scholz hanno ovviamente parlato di cooperazione bilaterale a livello politico e industriale, ed è stata proprio la premier ad annunciare che si punta ad adottare – al vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno – il Piano d’azione, l’accordo che servirà a favorire la cooperazione «sia in ottica bilaterale, sia in termine di coordinamento delle posizioni in ambito europeo e internazionale».

Meloni ha parlato del fitto rapporto economico-commerciale fra Italia e Germania, testimoniato da due importanti sviluppi, ovvero il recente accordo industriale fra Ita e Lufthansa, definito «una testimonianza» della convergenza strategica dei reciproci interessi nazionali, e il progetto SoutH2 Corridor, il corridoio dell’idrogeno che collegherà i sistemi di Italia, Austria e Germania, rendendoli un punto di collegamento fra il Mediterraneo e l’Europa centrale.
Sviluppare progetti simili è possibile, ha detto Scholz in conferenza stampa, perché «l’Italia è un partner affidabile e importante» e ha espresso la piena solidarietà della Germania per le disastrose inondazioni in Emilia-Romagna. Il cancelliere ha ricordato che due anni fa anche in Germania c’è stata una catastrofe simile «e quindi possiamo ben capire come si sentono gli interessati», anche nella prospettiva della ricostruzione.

LA GUERRA IN UCRAINA

Immancabile e doveroso il passaggio relativo all’Ucraina. Secondo Scholz, l’invasione russa dell’Ucraina «ha cambiato radicalmente il contesto di sicurezza in Europa – questione che passa anche dal completamento della procedura di adesione della Svezia al vertice della Nato di Vilnius previsto a luglio – ed è importante concordare su come reagire a «questa svolta epocale».

La compattezza della Ue è cruciale, e il presidente russo Vladimir Putin «ci ha sottostimato – ha detto Scholz – Italia e Germania sostengono insieme l’Ucraina sotto tutti i punti di vista fino a quando sarà necessario». Una posizione pienamente condivisa da Meloni che, anzi, ha voluto «fare i complimenti al cancelliere Scholz» per le sue recenti parole a sostegno della difesa dell’Ucraina. «Difendere la sovranità e la libertà degli ucraini – ha concluso Giorgia Meloni – è fondamentale per difendere i valori fondanti dell’Europa. Sosterremo l’Ucraina sinché sarà necessario. Lavoriamo per la pace, ma la pace deve essere giusta».


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