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Goffredo Bettini

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Cosa non scriverebbe Balzac, se solo ci fosse oggi, della festa di Goffredo Bettini. Un compleanno tutto di nani & ballerine si sarebbe detto con la lingua della cronaca politica da Prima Repubblica, un summit di morti di fama a spiegarlo col lessico di Dagospia, insomma: un c’era questo e c’era quello di viva orgia – l’orgia del potere, va da sé – con un carosello di vecchie glorie, nuovi arrivati e miracolati. Buon ultimo, tra loro, Giuseppe Conte che è il famoso punto di riferimento delle forze progressiste. E chissà, dunque, cosa ne avrebbe scritto Karl Marx che è il profeta di tutti loro: pochette di tutto il mondo, unitevi!


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