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Bernard-Henry Lévy

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A proposito di Bernard-Henry Lévy, il filosofo di riferimento della ztl globale che su Rai3, vomita di tutto contro le destre italiane – lo fa nello spazio ztl di Marco Damilano, prima firma della ztl d’Italia – Giampiero Mughini scrive su Dagospia parole di semplice e pulita verità: “Questi intellettuali non sanno nulla di nulla. Non bisogna cadere nel provincialismo di andare a cercare fuori dai nostri confini…”. Ecco, il provincialismo. La nostra tabe è proprio il provincialismo, non sappiamo uscire fuori da questa trappola mentale e ci sembra sempre oro colato tutto quello che profuma di Ztl, dimenticando – nel caso in specie – quello che Mughini, con la sua proverbiale onestà intellettuale, sottolinea: “Non c’è nessuna prova tangibile che lo scrittore francese conosca bene la situazione del nostro paese. Lo dimostra il fatto che lui sia stato tra gli intellettuali “parigini” più accaniti nel difendere il destino di un criminale pluriomicida quale il terrorista rosso Cesare Battisti”. Chiaro, no? Meno BHL, più Mughini.


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