X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Il web è un luogo pieno di opportunità di informazione, formazione, realizzazione professionale e passatempo, ma è anche un posto pieno di insidie, soprattutto per i meno informati e inesperti. Proprio per contrastare i pericoli dovuti a una scarsa consapevolezza e conoscenza del web è nato Social Warning, il Movimento Etico Digitale. L’idea nasce da Davide Dal Maso, inserito da Forbes tra gli under 30 più influenti in Italia. Davide è social media coach di tante aziende e formatore volontario nelle scuole e, con un team di oltre 150 volontari sparsi per l’Italia e accomunati dalla passione per il digitale, si è impegnato nel diffondere maggiore consapevolezza sulle potenzialità ma anche sui rischi del digitale.
Abbiamo parlato con Davide e con Luca De Rosa, programmatore di professione e coordinatore dei Formatori per il Movimento.

Davide, cos’è per te la rete?

È uno strumento che può essere utilizzata in modo positivo e negativo. E’ un megafono, un trampolino, una finestra, una corda, una casa piena di stanze con porte scorrevoli e porte cigolanti. Io la rete la vivo sin da adolescente e mi ha aiutato a connettermi con tante persone a cui mi sono ispirato e a cui ho cercato di trasmettere qualcosa di valore.

Com’è nata l’idea di Social Warning?

Nasce sui banchi di scuola quando notavo che gli interventi a cui assistevo tentavano di spaventare sui rischi del web, ma a quasi tutti i miei coetanei non faceva effetto. Ho pensato di diffondere un approccio che parlasse anche delle potenzialità di internet e così ho iniziato a fare degli interventi da solo, gratuitamente. Pian piano si sono aggregati formatori e abbiamo creato un coordinamento didattico formato da pedagogisti e professionisti della media education.

Quali sono le problematiche più diffuse e più difficili da combattere sul web?

L’inconsapevolezza della potenza del mezzo che causa l’utilizzo scorretto dei nuovi media e della tecnologia.

Luca, invece, quali sono le maggiori opportunità della la rete?

Io sono l’esempio di chi è riuscito a trarre vantaggi dalla rete: la mia formazione da sviluppatore e da formatore proviene per gran parte dal web. Ho seguito una passione e ho creato il mio attuale lavoro. E’ così che reputo che la rete debba essere utilizzata a nostro vantaggio.

Con Social Warning si ha l’obiettivo di “rivoluzionare il mondo dell’istruzione italiana”: Luca, cosa bisognerebbe cambiare?

Voglio far evolvere la scuola sull’educazione a strumenti con cui noi tutti passiamo molte ore della giornata. Inserire l’educazione civica digitale significa creare un percorso che permetta allo studente di diventare un cittadino consapevole e attivo sia online che offline. Qui si pone il tema: a chi lo facciamo fare? Penso che la materia debbe essere a carico di un professore già interno alla scuola, che si concentri sul civico, a cui si affianchino professionisti del digitale.

Davide, ti sei formato da solo, anche grazie ad un’esperienza all’estero con Erasmus Plus, ma con tanto lavoro sul campo: cosa consiglieresti ad un ragazzo che vuole fare del web la propria professione? Studiare o buttarsi direttamente nel mondo del lavoro?

Consiglio di formarsi soprattutto provando a mettere le mani in pasta. Fare tanti corsi di lunga durata non ha secondo me una vera utilità. È una materia in continuo cambiamento e quindi o ci sei dentro, anche solo con un progetto personale, o rimani indietro.

“Prendi il meglio dal passato, vivi il presente, pensa al futuro” è uno slogan bellissimo di Social Warning. Cosa prendete dal passato, come vivete il presente e come pensate il vostro futuro?

D: Prendere dal passato gli usi e le tradizioni dei nostri nonni e portarle nel futuro è una grande missione che dobbiamo portare avanti tutti assieme. La storia diventa valore e la rete diventa megafono per amplificarne l’insegnamento.

L: Il passato ha il compito insegnarci a vivere nel presente per migliorare il nostro futuro.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE