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Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, fa il punto della situazione da Napoli sui Campi Flegrei e annuncia gli imminenti sopralluoghi sulla vulnerabilità


Dopo il picco di cinque mesi fa, con la scossa di magnitudo 4.2 nella notte tra il 26 e il 27 settembre scorsi che fece scattare la luce rossa anche a Palazzo Chigi, l’emergenza Campi Flegrei sembrava aver imboccato la strada giusta, quella degli interventi urgenti. Tanto che il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, già il 12 ottobre fece approvare in Cdm il Decreto Campi Flegrei. Il testo sulle misure di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno del bradisismo, che interessa l’area a ovest di Napoli, è stato convertito in legge il 7 dicembre. Poi, però, complice anche l’attenuazione del fenomeno nelle sue forme più estreme, l’emergenza è uscita dai radar mediatici per ritrovarsi nel limbo delle stanze del ministero e della Protezione civile.
In realtà, la caldera dei Campi Flegrei continua ad essere sotto pressione con oltre 400 eventi sismici localizzati dall’Ingv (Istituto nazionale di geofica e Vulcanologia) nei soli primi due mesi del 2024, il primo appena 2 ore, 15 minuti e 23 secondi dopo il brindisi di Capodanno.

MUSUMECI A NAPOLI SULL’ATTUAZIONE DEL DECRETO CAMPI FLEGREI

Musumeci, mercoledì scorso, ha deciso di venire a Napoli per verificare lo stato di attuazione del decreto. Presenti al vertice in Prefettura, oltre al ministro e al prefetto Michele di Bari, la Regione Campania, il Comune di Napoli, le amministrazioni comunali di Bacoli e Pozzuoli, il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il direttore dell’Osservatorio vesuviano, Mauro Di Vito.
Musumeci fa il punto della situazione: “Stiamo lavorando con la collaborazione della comunità locale, quindi dei Comuni, della Regione, della Prefettura e con il coordinatore della Protezione Civile, per affrontare tutti i temi legati alle misure preventive: una buona comunicazione, il piano speditivo di evacuazione, l’accertamento della vulnerabilità degli edifici e il potenziamento degli uffici tecnici. Sono questi i temi che fanno parte del provvedimento convertito in legge” dice l’esponente del governo Meloni. “I piani sono stati già avviati, ogni istituzione ha mantenuto o rispettato l’impegno previsto dalla legge”.

CAMPI FLEGREI: SECONDA FASE. MUSUMECI: “A GIORNI IL PIANO DI VULNERABILITÀ” E I SOPRALLUOGHI

Chiusa la prima fase, per il ministro è tempo di passare alla seconda. “Sono convintissimo – aggiunge – che dobbiamo partire da una buona comunicazione alle famiglie. Ai genitori, ai bambini e ai ragazzi delle scuole affidata ai mezzi di informazione, ma anche ad una apposita app, ai siti istituzionali, ai volontari. Credo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole. E un cittadino consapevole è un cittadino in parte tutelato”.
A giorni, assicura il ministro, partirà il piano di vulnerabilità del costruito. Una ricognizione sostanzialmente speditiva, ma assolutamente affidabile”, che riguarderà i Comuni di Bacoli, Pozzuoli, alcuni quartieri di Napoli. Cioè quel territorio che è stato individuato, d’intesa con la Commissione Grandi Rischi, particolarmente vulnerabile al fenomeno del bradisismo. Un’area in cui ricadono 85mila abitanti e circa 16mila edifici. “Vi saranno migliaia di sopralluoghi da parte dei tecnici – spiega Musumeci – Serviranno 5-6 mesi per poter completare il piano e avere un quadro sostanzialmente chiaro”.

DOPO I SOPRALLUOGHI LE ESERCITAZIONI. MUSUMECI AMMONISCE LA REGIONE

Poi c’è il capitolo esercitazioni, compito che rimane in capo alla Regione. “Devono essere più frequenti e molto motivate” ammonisce Musumeci. “Se non c’è la partecipazione della gente o le persone aderiscono con apatia, quasi fosse una noia, non avremo assolutamente raggiunto il risultato”. Il contesto deve essere assai simile a quello dell’evento estremo, insomma. Positiva la risposta dell’amministrazione regionale che, con l’assessore alla Sicurezza Mario Morcone, ha programmato esercitazioni già dalle prossime settimane. E dopo l’estate, l’esercitazione clou che simulerà l’evento estremo.

IL MONDO DELLA POLITICA E LA REPLICA DI CASO

In perfetta sintonia con i sussulti dei Campi Flegrei, si agita anche il mondo della politica. E basta un riferimento, forse ingenuo, del ministro al Superbonus edilizio per scatenare i Cinque Stelle. “Poteva essere una buona occasione per riqualificare l’esistente anche in chiave antisismica” dice Musumeci. “Questo non è stato fatto e non intendo polemizzare. Ma certamente ogni cittadino deve preoccuparsi di capire se la propria casa è a norma ai fini del rischio sismico, alluvione o frana. Il diritto alla vita credo che valga più di ogni altro valore di mercato”.
Pronto la replica del deputato pentastellato Antonio Caso: “Fanno sorridere le dichiarazioni del ministro sul Superbonus. Sul punto, abbiamo presentato svariati emendamenti, che sono stati sistematicamente bocciati dalla maggioranza di governo”. E rincara la dose: “Sul Decreto Campi Flegrei il governo è in ritardo. I 90 giorni previsti per l’approvazione del piano straordinario di analisi di vulnerabilità degli edifici sono scaduti il 12 gennaio scorso. Si dovrebbe piuttosto accelerare per mettere in atto tutte le misure previste, in particolare quelle relative all’analisi di vulnerabilità degli edifici, alla campagna informativa ai cittadini e al potenziamento della risposta comunale di protezione civile. Il bradisismo non aspetta Musumeci”.


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