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Piove sul bagnato. Va recuperato un vecchio e accorato adagio per descrivere l’attuale situazione demografica italiana. Se già prima del Covid la penuria di nuovi nati rappresentava un fardello, il clima di sfiducia e timore suscitato dalla pandemia ha svuotato ulteriormente le culle.

Nel 2019 in Italia sono nati 435mila bambini, il dato più basso mai riscontrato dall’unità del Paese. E nel 2020, come attesta l’Istat, «gli effetti negativi prodotti dall’epidemia Covid-19 hanno amplificato la tendenza al declino di popolazione in atto dal 2015». I fiocchi rosa o azzurri nel 2020, infatti, sono stati 404.104, con un calo particolare tra novembre e dicembre, cioè nei primi due mesi in cui è stato possibile riscontrare gli effetti dell’ondata pandemica.

Dunque per far tornare i giovani a credere nel futuro generando figli servono incentivi e fiducia nel futuro. Il governo dovrebbe attuare presto l’assegno unico, ma serve anche la collaborazione dei privati, delle aziende.

È in tal senso che si collocano iniziative come quella dell’Agenzia Nova, che ha deciso di non limitarsi, attraverso il suo lavoro giornalistico, «a dare evidenza ai dati negativi, ma d’impegnarsi concretamente con una iniziativa che possa essere da spunto anche per altre realtà del settore privato: “premiare” con un bonus simbolico di mille euro tutti i dipendenti dell’agenzia che avranno un bambino».

Un sostegno, questo, che segue la scia di iniziative analoghe, come quella del barone Vitantonio Colucci, titolare della Plastic Puglia di Monopoli.

L’estate scorsa ha stanziato 300 euro al mese per un anno per i lavoratori le cui famiglie daranno alla luce un bambino. È il suo secondo intervento, dopo quello del 2019 che prevedeva un bonus di 6mila euro una tantum per le medesime ragioni.

Del resto i figli, sottolinea Colucci, saranno un domani «una forza lavoro in grado di sopperire alle esigenze, anche pensionistiche, delle attuali generazioni».

Una visione del futuro, la sua, che è condivisa anche da altre aziende in giro per l’Italia: vere e proprie fucine di fiducia nel futuro nei confronti dei giovani lavoratori.


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