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Himorta è la cosplayer più famosa d’Italia

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Un milione di followers su Instagram, 800mila su Tiktok, milioni di visualizzazioni su YouTube. Antonella Arpa in arte Himorta è la cosplayer più famosa d’Italia dal vastissimo seguito online. Se non siete esperti del settore e vi state chiedendo chi siano i cosplayer, basta andare su uno dei suoi canali per scoprirlo. La vedrete indossare di volta in volta, i panni di una sexy Spider man o quelli succinti di Lamù, trasformata in dolce Sirenetta Disney o grintosa con i pantaloncini e la mazza da baseball di Harley Quinn. Il cosplayer infatti è un performer che indossando costumi fatti spesso da sé, interpreta personaggi celebri dei fumetti, dei cartoni animati come dei videogames per pura passione. Antonella Arpa però, del suo hobby ne ha fatto un lavoro, anzi, la sua vita. Grazie ai social: le sue interpretazioni le hanno fatto guadagnare in breve tempo un vasto seguito fino a farne un’influencer. 29 anni, originaria di Castel San Giorgio in provincia di Salerno, dal 2016 è presenza fissa nel programma di Paolo Bonolis Avanti un altro! dove nei panni della “Manga” pone domande sui fumetti ai concorrenti. Ora si appresta a esordire in libreria come eroina di un fumetto. Sì, questa volta Himorta non interpreta nessuno: la protagonista della storia è proprio lei, cosplayer e influencer con i suoi due cagnolini, i fedeli amici che vivono con lei nella vita vera.

Antonella, cosa si prova ad essere la protagonista di un fumetto?

«È il sogno di ogni bambino amante dei fumetti, che si realizza. Da piccola leggevo Topolino e immaginavo di essere anch’io tra quelle pagine ma avrei pensato che un giorno sarei stata protagonista di un manga. Otto mesi fa ho ricevuto la proposta da parte di Mondadori e certo non mi sono tirata indietro».

Il fumetto in libreria da domani, si intitola La carta del fuoco edito da Mondadori Electa, è disegnato da Stefania Macera in arte Chocoartist. Come ha preso forma il tuo personaggio?

«È stato un lavoro tra me e lei abbastanza complesso. Stefania partendo dalla mia immagine, mi ha sottoposto diverse bozze disegnate a mano con la china. Una cura particolare ha richiesto la creazione del costume, proprio come avviene per ogni supereroe che si rispetti. Il mio personaggio ha i poteri del fuoco, rosso, arancione e oro, ma io desideravo che fosse anche trendy e abbiamo optato per un body con lo scollo a cuore. Quindi la disegnatrice è passata alla creazione del fumetto in digitale».

Nella storia Himorta famosa influencer e cosplayer, si trasforma in una vera e propria eroina che combatte il male grazie ai superpoteri ricevuti dalla carta del fuoco, dono di un misterioso fan. Nel fumetto ha una parte importante la tua vita da influencer.

«Sì. Ne La carta del fuoco ci sono tutte le passioni che ho nella vita, compresa quella per Napoli la mia città del cuore. Ma ho voluto anche descrivere l’attività da influencer e porre l’attenzione sul ruolo dei followers. Non a caso, il fan misterioso è il motore della storia».

Partiamo dall’inizio, come è nata la tua passione per il cosplay?

«Il mio manga preferito era ed è sempre stato, One Piece, conosciuto in Italia come All’arrembaggio, ad oggi il manga ad aver venduto di più al mondo. Circa sette anni fa uno dei personaggi centrali, Ace Pugno di Fuoco è morto e da lettrice ci sono rimasta malissimo, ho vissuto un vero e proprio lutto. Per celebrarlo, mi sono confezionata un costume come il suo. È stato così che ho iniziato ad interessarmi al mondo del cosplay, un mondo affascinate e fantasioso».

Che cosa ti attrae in particolare di questo mondo?

«Purtroppo la pandemia ha spazzato via l’aspetto più bello, cioè la possibilità di radunarsi e confrontarsi con altre persone che amano il mondo del cosplay, vedere i bambini con gli occhi che brillano di fronte al loro personaggio preferito in carne e ossa. Il cosplayer è la realizzazione vivente di un personaggio di fantasia, se non può interpretarlo nella realtà, purtroppo non c’è divertimento».

Hai pensato fin da subito di farne la tua professione?

«No, affatto, del resto oggi sono praticamente l’unica in Italia che lavora in questo campo. Io sono laureata in lingue e pensavo che avrei fatto l’insegnante come mia madre Maria. Mi sono iscritta nelle graduatorie e per un anno ho anche insegnato in una scuola media in Friuli. Ma poi la passione per il cosplay e il mio impegno sul web, mi hanno fatto cambiare strada».

In che modo?

«Cinque anni fa sono sbarcata sui social con l’idea di provare a far conoscere online i miei personaggi. All’inizio lo ammetto, è stata dura, ma sono stata presto ripagata. Ho avuto una crescita veloce che mi ha consentito di diventare interessante per i brand del settore dei videogiochi e del fumetto, che hanno investito in me. E poi dai social è arrivato anche l’interesse da parte della Tv: ho preso parte a molti programmi e sono diventata un personaggio fisso del game show di Bonolis Avanti Un Altro!».

Perché all’inizio sui social è stata dura?

«Quando avevo piccoli numeri ero attaccata dagli haters, da persone che percepivano la mia vulnerabilità, le mie esitazioni e ridicolizzavano i miei tentativi di affermarmi. Mi criticavano dicendo che ricevevo like solo perché sono bella, ma non sapevo fare niente e giù commenti feroci o di tipo sessuale. Io che sono sempre stata una persona tranquilla, la secchiona del primo banco, in questa giungla all’inizio mi sono sentita braccata. Ho trascorso interi pomeriggi in bagno a piangere. Ma poi mi sono concentrata sul fatto che c’erano tante persone che mi apprezzavano e questo mi ha dato la forza di andare avanti. Ora che sono un personaggio affermato di haters sui miei account, neanche l’ombra. Non sono più così interessante ai loro occhi perché non sono vulnerabile. Ma non ho dimenticato che cosa ho vissuto. Per questo sono sensibile al tema del cyberbullismo, che può distruggere ragazzi in età fragile come quella adolescenziale e sono sempre solidale con chi muove i primi passi online».

Antonella, chi sono i tuoi followers?

«Dipende dalle piattaforme: su Instagram hanno più o meno un’età compresa tra i 15 e i 30 anni, su TikTok ci sono tanti bambini. Twich invece è una piattaforma frequentata da persone più grandi: nerd con la passione dei videogiochi e delle serie tv. Con tutti ho un bellissimo rapporto».

Sei una bella ragazza, quanto conta la bellezza online?

«Conta, ma non è tutto. Il segreto di questa professione è nell’empatia, nella capacità di instaurare un rapporto di fiducia con chi ci segue. Io parlo molto con la mia community, ci unisce una forte passione per questo mondo fantastico, ci scambiamo continuamente opinioni, molti follower li conosco per nome e si instaurano amicizie belle. Certo, lavoro tanto. Mia madre, quando mi vede fino a sera al lavoro davanti al computer e mi porta la cena alla scrivania, mi chiede: ma non era meglio fare la maestra?».


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