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Harry e Meghan, la docuserie “bomba” che potrebbe far tremare Buckingham Palace

Lui è sempre stato visto come la pecora nera della Famiglia Reale, lei come una brutta copia di Lady Diana. Il loro autoesilio californiano viene, ancora oggi, considerato dagli inglesi di pessimo gusto e fatto solo per mettere in cattiva luce Buckingham Palace.

Tuttavia, Netflix ha voluto dare spazio alla loro voce, alla voglia di raccontarsi e di svelare alcuni racconti inediti che, nel corso degli anni, hanno alzato diversi polveroni mediatici.

Dall’8 dicembre è disponibile sulla piattaforma targata Netflix, la docuserie di Harry e Meghan: la relazione d’amore di una delle coppie più discusse della storia, raccontata da un unico punto di vista, quello del duca e la duchessa di Sussex. Suddivisa in due volumi (il secondo disponibile dal 15 dicembre) di tre puntate ciascuno, la serie analizza i motivi che hanno portato la coppia ad allontanarsi dalla Corona e dai ruoli istituzionali legati ad essa.

Un intero progetto televisivo diretto da Liz Garbus che svela le difficoltà della coppia sia con la stampa scandalistica inglese che col resto della famiglia reale. Dalla nascita della loro relazione sentimentale al rapporto tra Harry e la madre, la principessa Diana, morta nel 1997 in un incidente stradale, con una pungente nota sulle accuse di razzismo rivolte dalla coppia alla società britannica.

Consiste in una serie di interviste girate prima dello scorso agosto, ma che sin dal primo momento enuncia un importante disclaimer: «I membri della famiglia reale si sono rifiutati di commentarne i contenuti». Nessun intervento, infatti, dal fratello William, o dalla cognata Kate Middleton, nemmeno il papà di Harry, re Carlo III è stato interpellato da Netflix per offrire la propria versione dei fatti. E forse è questo il motivo che sta facendo tanto discutere.

I tabloid inglesi, tuttavia, hanno etichettato la serie come una dichiarazione di guerra alla Famiglia Reale: l’escalation di accuse è graduale ma prevedibile. Il primo volume, infatti, ruota attorno alla relazione clandestina nata tra il Principe e la popolare attrice americana, e lancia un duro attacco alla stampa britannica, considerata dalla coppia «invadente» ed eccessivamente intrusiva nella loro vita quotidiana.

Harry vuota il sacco: «Le donne che entrano in questa famiglia attraverso il matrimonio soffrono»,  ricordando il passato doloroso della mamma, inseguita e infastidita dai paparazzi ovunque. «Non volevo che la storia si ripetesse», ecco che la decisione di abbandonare la corte è profondamente legata alla figura materna, che Harry paragona a Meghan.

Un parallelismo, quello tra Lady D e la Markle, che ritorna più volte. Ma aver tirato in ballo la madre Diana avrebbe fatto infuriare il principe William, che secondo i tabloid inglesi, ha rigettato con forza la scelta di riciclare, per un tornaconto personale, stralci dell’intervista bomba rilasciata da Lady D nel 1995, estorta con l’inganno dalla Bbc, che già recentemente è stata ricostruita da The Crown 5. Sì, perché la storia della Corona inglese è diventata oggetto di marketing per le piattaforme streaming, che accolgono ogni scusa per svelare dettagli inediti sul suo trascorso. E non solo, perché ormai il countdown per la data di rilascio della biografia di Harry sta per terminare e aggiungerà solo altra legna sul fuoco.

La docuserie, almeno per il primo volume, non mostra nulla di alternativo, o che non si sapesse già. Al momento, viene vista niente di più che un prodotto fan service, costruito solo per il piacere dei fan della coppia. E anche la scelta dei tempi non aiuta.

Il documentario, infatti, è stato rilasciato a tre mesi esatti dalla morte di Elisabetta II, che per gli inglesi è ancora un dolore troppo vivo da digerire. Contro ogni pregiudizio, Harry e Meghan hanno aperto le porte della loro casa a Montecito, in California, dove vivono insieme ai due figli Archie Harrison e Lilibet Diana, dando la possibilità alle telecamere e ai microfoni di entrare là dove nessuno era mai riuscito fino ad ora.


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