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Belen tra i protagonisti dell'inaugurazione di The Sanctuary Milano

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Milano continua a non fermarsi nonostante i divieti. Le forze dell’ordine stanno cercando di contenere il fenomeno, ma si moltiplicano i casi di non rispetto delle norme anti Covid. Feste private in casa, trattorie e persino registrazioni di video musicali. E le reazioni agli interventi sono le più disparate: si va da chi accetta le conseguenze a chi si dà a fughe precipitose a ragazzi ubriachi che aggrediscono a calci i militari.

A volte sono gruppi o locali poco noti, ma la cronaca riporta anche di casi di persone molto conosciute come Daniele Leali, socio di Alberto Genovese, il noto imprenditore a processo per stupro: circa un mese fa Leali si era dato alla fuga dopo un controllo della polizia in un locale dove una ventina di persone si erano assembrate senza mascherina. L’imprenditore aveva lasciato la sua patente agli agenti e poi si era dileguato, ma nonostante il pessimo stato del documento gli agenti lo avevano riconosciuto e rintracciato per comminare la sanzione prevista. Poi c’è stata l’inaugurazione del The Sanctuary Milano, con tanto di partecipazione di Belen Rodriguez incinta. Scoppiato il caso sui social, dove si vedevano decine di persone ballare senza mascherina, il proprietario Stefano Papa si era dichiarato “mortificato”. Ma ormai il danno era fatto.

E i cattivi esempi delle persone famose sembra stiano sortendo il loro effetto: si moltiplicano infatti i casi di feste private scoperte dalle forze dell’ordine, spesso su segnalazione di altri cittadini indignati. Nel fine settimana si erano contati diversi interventi, tra cui uno in via Cesare Correnti dove una decina di studenti universitari avevano improvvisato un party. Uno di loro completamente ubriaco dopo essere stato scoperto sotto a un letto si era scagliato contro i militari con calci e pugni, tanto da rendere necessario l’arresto.

Prima però erano stati scoperte altre feste, come in via Andrea Costa dove si erano assembrati 27 ragazzi tra i 23 e i 28 anni per un compleanno. Anche per loro sono scattate le sanzioni.

Il bollettino sembra destinato ad allungarsi sempre di più: i carabinieri hanno fermato in piazzale Archinto, a due passi dal Bosco Verticale, 23 persone tra i 20 e i 28 anni, tutti italiani, perché assembrati consumavano alcolici che erano venduti dal proprietario di un pub anche lui sanzionato dai militari.

In via Appiani sono stati multate 21 persone tra i 20 e i 24 anni, per una festa in casa. In corso Vercelli i carabinieri sono intervenuti in uno stabile dove hanno trovato 6 persone a cena, mentre in Melzi d’Eril è stata “sventata” un karaoke-party organizzata da una donna del 1963 e sei trentenni. Ma persino nel cuore di Milano ci sono stati casi come i 17 giovani sanzionati perché erano in piazza Duomo senza essere residenti nel capoluogo.

Milano non si ferma dunque, ma nemmeno l’hinterland: sono state segnalate e sanzionate feste e mangiate di gruppo non autorizzate anche a Cesano Boscone. A Paderno Dugnano, i carabinieri sono intervenuti in un bar dentro un centro commerciale ed è scoppiato un fuggi fuggi di una decina di avventori.

Il proprietario invece è stato sanzionato per la violazione della normativa in merito all’emergenza sanitaria e con la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni. Un altro bar con dentro 16 avventori è stato chiuso per 5 giorni a Sesto San Giovanni, mentre a Conterico, nei pressi di Paullo, la stessa sorte è toccata a una trattoria.

A Rozzano, invece, i militari hanno trovato numerosi giovani con scooter e ciclomotori che avevano creato un assembramento in largo Impastato. Nella circostanza sono stati identificati e sanzionati 17 ragazzi, tutti maggiorenni, che si erano riuniti per partecipare alla registrazione di un video musicale amatoriale rap.

Milano dunque sembra divisa in due. Da una parte chi ha deciso di aggirare le regole, ci sono persino casi di eletti nei municipi che incitano a non vaccinarsi parlando di test genetici di massa sulla popolazione, dall’altra una parte di popolazione che invece rispetta le regole e denuncia le violazioni di cui viene a conoscenze.

e delle feste. Alla fine di tutto saremo sicuramente peggiori e ci saranno state molte liti condominiali, finalmente lavoro per gli avvocati”. Un’allerta che arriva da sinistra, ma condivisa da molti. Perché se è vero che il rispetto delle regole è essenziale per uscire dalla crisi pandemica, il come si procede su questo cammino lo è altrettanto per il dopo. Intanto il conteggio dei morti sale a 29.299 con un incremento di 79 persone da domenica.

E i ricoveri salgono di 135 unità per un totale di 6.926 di cui 728 in terapia intensiva. L’unico dato positivo è quello dei guariti e dimessi che sale di 6.430 persone per un totale di 546.761 dall’inizio dei bollettini.


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