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Uno stabilimento automobilistico

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Ultime ore per definire il decreto Sostegni bis il cui testo è arrivato a più di cento articoli. Il consiglio dei ministri dovrebbe approvarlo domani mattina. La riunione, non ancora convocata, contiene la nuova manovra in deficit per un valore di 40 miliardi.

L’obiettivo è sempre quello di garantire un pacchetto di misure, interventi e contributi a fondo perduto da destinare alle attività danneggiate dall’emergenza sanitaria. Tuttavia ci sono delle novità che stanno assorbendo l’attenzione dei partiti per quello che secondo quanto ha affermato il presidente Draghi dovrebbe essere l’ultimo provvedimento che soccorre famiglie e imprese. Complessivamente sono stati stanziati 40 miliardi cui bisogna aggiungere i 23 previsti dalla legge di bilancio. Grandezze, come si vede non lontane dai 191 miliardi del Recovery Fund.

Le ultime modifiche riguardano il settore dell’auto con un nuovo giro di incentivi che riguarderebbe anche i propulsori a benzina e diesel di ultima generazione. La modifica, però, potrebbe non entrare nel testo base ma lasciata al Parlamento. Per queste variazioni le Camere – chiuso con il voto finale di Montecitorio l’esame del decreto Sostegni 1 ancora risalente al governo Conte – dovrebbero avere a disposizione 800 milioni. Oltre metà dei 40 miliardi disponibili andrà alle aziende tra contributi a fondo perduto, crediti di imposta per gli affitti, sconti Tari e sostegno della liquidità.

 La prima novità del nuovo decreto è relativa alla modalità di calcolo dei contributi a fondo perduto. La seconda riguarda l’introduzione, in previsione del progressivo sblocco dei licenziamenti, di un pacchetto di interventi in favore dell’occupazione cui sono destinati tra i 4 e i 5 miliardi. Gli interventi più importanti riguardano la decontribuzione per le nuove assunzioni o rientri dalla cassa integrazione.

In particolare, allo studio ci sono i contratti a tempo indeterminato legati alla formazione, che beneficeranno di uno sgravio del 100%, i contratti di solidarietà, i sostegni al turismo, il potenziamento del contratto di espansione alle imprese con più di100 dipendenti che rappresentano, ha sottolineato il ministro Andrea Orlando, una «importante anticipazione» di nuove «forme di flessibilità» verso la pensione di cui bisognerà valutare «gli effetti» in vista della fine della sperimentazione di Quota 100. Per chi perde il lavoro è previsto l’intervento per sostenere la Naspi e il prolungamento per quattro mesi del Reddito di emergenza insieme alla proroga di sei mesi della cassa per cessazione dell’attività.

Per quanto riguarda i ristori si tratta di 18 miliardi di indennizzi destinati a imprese e soprattutto alle partite iva che avevano lamentato di essere state dimenticate dalle precedenti misure. Oltre al meccanismo consueto (sostegno automatico sulla base della perdita di fatturato) il nuovo intervento introduce la possibilità per imprese e partite iva di optare per il contributo a fondo perduto calcolato tenendo conto dei costi fissi e dei risultati d’esercizio.

Nel caso l’impresa scelga questa soluzione un meccanismo perequativo, parametrato all’andamento dell’attività, indicherà il valore dell’indennizzo, con un conguaglio a fine anno in base ai dati di bilancio. A quest’ ultimo tipo di meccanismo sono assegnati 4 miliardi, di cui 3 miliardi risparmiati dai precedenti decreti e 1 di deficit. Nell’elenco degli interventi predisposti nelle ultime ore è previsto uno stanziamento di 2-3 miliardi per la sanità. Serviranno a coprire le esigenze del commissario Figliuolo (1,5 miliardi), smaltimento delle liste di attesa (500 milioni), fondi per vaccini e ricerca ma anche per istituire il nuovo codice di esenzione dal ticket per il monitoraggio di chi è stato ricoverato dopo il contagio. In arrivo anche lo stop, fino al 30 giugno, per le cartelle esattoriali. I giovani saranno al centro dell’attenzione con norme a favore dell’acquisto della prima casa. Le famiglie in difficoltà potranno beneficiare di altri 500 milioni di cui disporranno i sindaci per aiuti con buoni spesa e affitti.

In parallelo alla chiusura del decreto Sostegni il governo lavora a mettere a punto i tre provvedimenti chiave per attuare il Recovery Plan: governance, reclutamento e, soprattutto, Semplificazioni. Quest’ultimo avrebbe dovuto essere presentato oggi, ma la complessità della materia, un tentativo di snellire gli interventi e se possibile accorpare almeno due dei tre testi, insieme a una serie di divergenze tra i ministeri coinvolti ne hanno rallentato la gestazione.

Le differenze di vedute, in particolare tra i ministri Dario Franceschini e Roberto Cingolani sulle procedure per le autorizzazioni da parte delle soprintendenze, ancora non sarebbero del tutto ricomposte ma si starebbe lavorando a una mediazione e oggi ci potrebbe essere una prima riunione per il lavoro di sintesi tra le varie norme. Si tratterà di un pacchetto “accelerazioni” ha assicurato Cingolani, ponendosi come obiettivo di aumentare di 10 volte velocità ed efficienza della commissione per la Via, la valutazione di impatto ambientale, che dovrà lavorare “7 giorni su 7” e non impiegare più “mille giorni” per dare il suo responso.

Altra questione delicata riguarda il Superbonus 110% che dovrebbe essere semplificato in particolare per i condomini e potrebbe essere esteso ad alberghi e impianti sportivi. In attesa della proroga per tutti al 2023 che dovrebbe arrivare con la manovra e, ha annunciato il sottosegretario al Mite Vannia Gava, con uno stanziamento di altri 8 miliardi.


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