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Alcune bollette

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Con i prezzi dell’energia che continuano a correre e l’onda Omicron che avanza, Palazzo Chigi si ritrova sommerso dalle richieste di intervento e sostegno che arrivano in primo luogo da parte delle imprese più colpite dall’aumento dei costi di produzione e della restrizioni imposte per contenere i contagi.

Il governo lavora a un nuovo decreto Sostegni che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì. Non è detto che sul tavolo arrivino anche le misure contro il caro bollette, che potrebbero slittare quindi di qualche giorno. Le riunioni tecniche sono continue ma il quadro non è ancora stato definito: sulla tassazione degli extraprofitti delle aziende si starebbe consumando l’impasse che “rallenta” il cammino del provvedimento.

Quanto alle risorse, il tema dello scostamento non è al momento all’ordine del giorno: il Parlamento – che deve votarlo a maggioranza assoluta – da lunedì sarà impegnato nella complicata partita per l’elezione del successore di Mattarella al Quirinale. La legge di Bilancio è stata da poco faticosamente licenziata e poi ci sono le “attenzioni” della Ue alle prese con la riforma del Patto di stabilità.

Il pressing dei partiti tuttavia non si smorza, e la Lega resta in prima fila: l’emergenza energetica «durerà per tutto il 2022 ed è sbagliato non pensare a uno scostamento di Bilancio, a meno che non si mettano sul tavolo almeno 30 miliardi – ha affermato Matteo Salvini – Ci aspettiamo un intervento legislativo già nei prossimi giorni e che a Bruxelles non parlino di aiuti di Stato».

Il governo intanto sta lavorando a una soluzione strutturale: «Non possiamo mettere del cash ogni tre mesi per mitigare gli aumenti che in genere sono a due zeri. È arrivato il tempo con tutti i Paesi europei di fare una strategia», ha affermato il ministro per la Transizione energetica, Roberto Cingolani, in audizione di fronte alle Commissioni congiunte Attività produttive della Camera e Industria del Senato, facendo riferimento ai 3,8 miliardi previsti nella legge di Bilancio per “coprire” i primi tre mesi dell’anno. Nel frattempo, ha evidenziato il ministro, le proposte presentate dal Mite contro il caro bollette, a cui il governo sta lavorando – oltre all’aumento della produzione nazionale di gas – prevedono risorse tra gli 8 e i 10 miliardi: tre miliardi di euro dovrebbero arrivare dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema sulle bollette, 1,5 miliardi dalle aste Ets, 1,5 miliardi dalla riduzione degli incentivi sul fotovoltaico, da 1 a 2 miliardi dal taglio agli incentivi sull’idroelettrico, 1,5 dalla negoziazione a lungo termine delle rinnovabili.

E’ in programma per oggi, alle 15, la riunione convocata al Mise dal ministro Giancarlo Giorgetti con le varie associazioni imprenditoriali. «Abbiamo una situazione paradossale. Da un lato siamo pieni di ordini e dall’altro rischiamo di non produrre perché i costi sono schizzati nel giro di poche settimane a dei valori che ci portano fuori dal normale rapporto costi/ricavi», è l’allarme che il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani, porterà sul tavolo. Gli industriali hanno fatto i conti: «I rincari del costo del gas e dell’energia elettrica rischiano di bloccare le imprese con costi energetici lievitati a 37 miliardi previsti per il 2022, dagli 8 del 2019».

C’è poi l’impatto dell’onda pandemica sui settori che maggiormente soffrono le restrizioni messe in campo per contenerla e anche il timore di contrarre il virus che porta le persone a ridurre le occasioni di contagio.

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha lanciato l’sos per il settore turistico che, ha detto, «sta vivendo un dramma quotidiano, che rischia di provocare un contraccolpo durissimo ai 500 mila lavoratori e di conseguenza alle loro famiglie». Mogol ha rilanciato quello del settore dello spettacolo: «Aiutateci, non possiamo più aspettare», ha scritto in una lettera indirizzata al premier Mario Draghi e al ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Cinema e teatri, discoteche e sale da ballo, sport e la filiera del turismo sono i destinatari delle misure previste nel nuovo decreto Sostegni atteso in Cdm, con una dote di circa 1,2 miliardi a copertura dei primi tre mesi dell’anno.

Gli aiuti saranno a fondo perduto e a forfait, ricalcando i meccanismi già sperimentati.

Si discute la proroga della Cassa integrazione Covid richiesta a gran voce dalle associazioni di categoria e dai sindacati, e sostenuta anche dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

Ed è ancora in discussione la copertura della quarantena per i lavoratori costretti all’isolamento in seguito al contatto con persone positive che dal primo gennaio non è più equiparata alla malattia.


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