X
<
>

Una ricostruzione digitale del Ponte sullo Stretto di Messina

Condividi:
5 minuti per la lettura

«CON la nuova ferrovia ad alta velocità portiamo in Sicilia un cambiamento fatto di innovazione, progresso e futuro. È finita la stagione dei “no”. Non realizzeremo soltanto delle infrastrutture, ma delle opere d’arte. Vogliamo velocizzare i collegamenti, migliorare la mobilità, creare lavoro ed economia. Faremo tutto insieme ai sindaci dei territori e con imprese che stanno mettendo un impegno straordinario. Siamo davanti a una sfida da far tremare i polsi e la vinceremo». Così Matteo Salvini ieri a Taormina, al cantiere di Trappitello, in occasione dell’avvio dei lavori per il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, opera strategica che consentirà di velocizzare la linea Messina-Catania. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità inaugura gli scavi nei cantieri Webuild con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il commissario straordinario dell’opera, Filippo Palazzo, gli amministratori delegati del Gruppo FS, Luigi Ferraris, e di Webuild, Pietro Salini.

IL PROGETTO E I TEMPI RIDOTTI

L’opera – che è parte del progetto di potenziamento della linea ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania-Messina – punta a migliorare e rendere più veloce e sostenibile il trasporto di merci e persone in Sicilia e a connettere l’isola al Corridoio scandinavo-mediterraneo della rete transeuropea Ten-T, nuova opportunità di crescita economica e lavoro nel Sud Italia. «Vedo oggi in questo cantiere tanti giovani e volti che ho già incontrato nei nostri cantieri del Nord Italia come il Terzo Valico e il Brennero, siciliani e calabresi che hanno finalmente un lavoro nella loro terra» dice Salini. L’azienda ha previsto proprio in Sicilia una fabbrica dei conci modernissima e automatizzata e con il Gruppo FS intende creare uno stabilimento per il riutilizzo delle frese cui dedicare competenze tecnologiche uniche al mondo.

«Oggi – continua l’amministratore delegato – Webuild è il più grande operatore di tunneling con 32 Tbm (tunnel boring machine, le talpe meccaniche) e altre 60 da comprarne. Mi piacerebbe che questa terra diventasse il posto in cui rimetterle a nuovo o addirittura costruirle. Bisogna dare ai ragazzi non solo mezzi di trasporto, ma soprattutto speranze e un futuro per i loro figli». La nuova linea Palermo-Catania-Messina, finanziata anche con fondi Pnrr, ridurrà i tempi di viaggio a 2 ore tra Palermo e Catania (60 minuti in meno rispetto ai tempi attuali) e 45 minuti tra Messina e Catania (30 in meno). Il lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni prevede il raddoppio di 15,4 km di linea, incluso l’allaccio alla stazione Letojanni, con circa 11 km in galleria, che saranno scavati in parte con l’impiego di 2 frese meccaniche. Saranno costruite anche la stazione di Taormina (totalmente interrata), 2 fermate e nuovi viadotti, di cui uno sulla valle dell’Alcantara, lungo 928 metri e con campata ad arco di 120 metri.

GLI ALTRI LAVORI E IL PONTE SULLO STRETTO

Sulla direttrice Messina-Catania, Webuild ha in corso anche i lavori del lotto Taormina-Giampilieri, mentre sulla direttrice Palermo-Catania sta realizzando la tratta Bicocca-Catenanuova, a cui si è aggiunta più di recente la Nuova Enna-Dittaino. Per la sola costruzione di queste tratte si stima saranno creati 3.100 posti di lavoro, diretti e di terzi, di cui 1.900 per i 2 lotti sulla Messina-Catania. Oggi queste tratte vedono già impiegate più di 800 persone, diretti e di terzi, con il coinvolgimento di oltre 580 fornitori diretti impiegati da inizio lavori, la metà dei quali provenienti dal Sud Italia e isole. Un’opportunità per il territorio, anche in termini di sostenibilità: queste tratte permetteranno di evitare l’emissione di circa 21.800 tonnellate all’anno di CO2.

L’occasione è ghiotta per parlare anche del Ponte sullo Stretto, diventato di attualità dopo gli impegni pubblici assunti dal governo, in particolare da Salvini. «Stiamo mettendo 11 miliardi di euro per ammodernare le ferrovie e per collegare tutta la Sicilia – dice Salvini a Taormina – E si va oltre la nuova linea ferroviaria e le opere complementari in tal senso previste, perché stiamo accelerando sull’iter per il Ponte sullo Stretto che stavolta diventerà realtà. L’ho detto e lo confermo che non ci fermerà nessuno. La parola d’ordine è “avanti tutta”. Sarà l’opera più green del mondo, con un impatto positivo inestimabile sotto tutti i punti di vista». Alla domanda sui costi dell’opera,il ministro delle Infrastrutture risponde: «Vi garantisco che costerà meno di un anno di reddito di cittadinanza. I vantaggi sono tantissimi e non c’è alcun dubbio sull’opportunità e necessità di realizzare questa opera strategica che serve alla Sicilia e a tutta l’Italia. Può arrivare il treno veloce da Palermo a Messina, quello veloce da Salerno a Reggio Calabria, ma se poi non c’è la continuità del Ponte tutto ciò non ha senso».

I LAVORI WEBUILD AL SUD

Sul punto interviene anche Pietro Salini, ad di Webuild: «La sfida stessa di collegare Calabria e Sicilia con il Ponte sullo Stretto di Messina è un cambio storico che dà ai giovani una prospettiva diversa. Siamo azienda di sistema del Paese, con la partecipazione statale tramite Cdp nel nostro capitale. Abbiamo già realizzato i più grandi ponti al mondo e mettiamo a disposizione la nostra esperienza per realizzare questo sogno di collegamento di un’importantissima regione».

Nel Sud Italia Webuild sta realizzando in questo momento 16 progetti che vedono già oggi coinvolte circa 4.400 persone, tra diretti e di terzi, con una filiera di oltre 3.800 fornitori da inizio lavori. Tra gli altri, quattro lotti della linea ad alta velocità/alta capacità Napoli-Bari, che consentirà di abbattere i tempi di percorrenza tra la Campania e la Puglia, e il Megalotto 3 della Strada Statale Jonica, che collegherà i litorali ionici di Calabria, Basilicata e Puglia, costituendo una cerniera tra il sistema trasportistico dell’Autostrada A3 e la Puglia.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE