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Il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping

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L’ITALIA lavora per intensificare un dialogo tra i leader globali sull’Afghanistan. Per il premier, Mario Draghi, la Cina resta un tassello importante per sanare la crisi afghana.

In vista del G20, Draghi ha avuto una telefonata con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping. I due leader hanno discusso «principalmente sugli ultimi sviluppi della crisi afghana e sui possibili fori di cooperazione internazionale per farvi fronte, ivi compreso il G20 – scrive in una nota Palazzo Chigi – Il Presidente Draghi e il Presidente Xi hanno discusso anche della collaborazione tra i due Paesi sia in vista del Summit di Roma sia sul piano bilaterale».

Secondo quanto riportato dall’emittente statale Cctv, Xi Jinping ha sottolineato che la Cina auspica che l’Italia svolga un ruolo attivo nel promuovere «lo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Ue». Xi Jinping ha ribadito che «la Cina apprezza la promozione attiva dell’Italia della cooperazione globale in materia di salute pubblica e cooperazione economica». Il presidente cinese si attende, poi, che il prossimo G20, già previsto a fine ottobre, aderisca al «vero multilateralismo nello spirito di solidarietà e cooperazione per contrastare l’epidemia, sostenere la ripresa dell’economia mondiale e promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile».

Xi Jinping auspica che il G20 «dia una giusta direzione» alla governance globale e sia utile a «lavorare insieme per affrontare le sfide comuni».

L’intenzione di Draghi sembra essere quella di convocare entro la fine del mese di settembre una riunione straordinaria del G20 sulla crisi afghana.  I temi prioritari dovrebbero essere la creazione di corridoi umanitari per permettere la fuga di coloro che vogliono lasciare il Paese e la stabilizzazione dell’Afghanistan per evitare il rifiorire del terrorismo. Ancora però non sembra esserci un’agenda definita. Per Draghi si deve avere un approccio multilaterale, e che quindi la Cina sieda al tavolo del G20 sulla crisi afghana.

La Cina potrebbe essere interessata a stringere un rapporto economico con l’Afghanistan, come principale partner, e rappresentare un potenziale ostacolo. Ma ad essere importanti sono anche le relazioni con Russia, India e Turchia. Con questi Paesi che hanno interessi nell’area dell’Afghanistan, si deve ad esempio discutere della gestione dei flussi migratori. Draghi nei giorni scorsi ha, quindi, incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e ha avuto una telefonata con il premier indiano, Nerendra Mondi.

Intanto, i Paesi del G20 hanno già dato disponibilità per una riunione straordinaria sull’Afghanistan. In prima fila la Francia, mentre il Regno Unito e gli Usa hanno aderito senza troppo entusiasmo. La Russia invece potrebbe non partecipare alla ministeriale sull’Afghanistan prevista per oggi perché ha definito il “formato della riunione poco chiaro” dal punto di vista dei Paesi che parteciperanno. Mentre si discute tra le possibili soluzioni alla crisi afghana e le riunioni in agenda, il lavoro per le evacuazioni sembra proseguire. «Lavoriamo con i Paesi che collaboreranno per la futura gestione dell’aeroporto di Kabul, in particolare Qatar e Turchia – ha riferito al Senato, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – il ministro degli Esteri qatarino mi ha aggiornato sull’assistenza tecnica fornita per il ripristino dell’operatività dello scalo. Già da qualche giorno sono stati riavviati i voli interni».


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