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Giuseppe Conte ed Elly Schlein

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Opposizione sul piede di guerra per lo stop al Reddito di cittadinanza. Ancora non è chiaro se questa settimana ci sarà spazio per un incontro a Palazzo Chigi con Calenda, Schlein e Conte

Rientrata a Roma dopo aver archiviato la missione negli Stati Uniti e l’incontro alla Casa Bianca col presidente americano Joe Biden, Giorgia Meloni si trova a dover fare i conti con un’opposizione sul piede di guerra per lo stop al reddito di cittadinanza comunicato via sms dall’Inps e lo stallo sul tema del salario minimo. Ancora non è chiaro se questa settimana ci sarà spazio per un incontro a Palazzo Chigi con Carlo Calenda, Elly Schlein e Giuseppe Conte per tentare di aprire quel dialogo di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi. Quello che è certo è che la premier, dopo aver postato sui social una foto sull’aereo da Washington in cui abbraccia la figlia Ginevra e la scritta “io e te, che affrontiamo il mondo mano nella mano, dovrà fare i conti con l’offensiva del centrosinistra

A gettare altra benzina sul fuoco, d’altronde, è stato il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, con la sua richiesta di costituire una commissione parlamentare d’inchiesta per indagare eventuali omissioni nei controlli sul Rdc da parte dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. La proposta in realtà non dovrebbe tradursi in un atto concreto, anche se in Forza Italia si indica un percorso alternativo per procedere, magari passando per le commissioni Lavoro di Camera o Senato.

A prescindere da come la maggioranza deciderà di muoversi, lo stop al reddito di cittadinanza ha compattato l’opposizione. Per il co-fondatore e garante del M5S, Beppe Grillo, “ormai è chiaro che il focus di questo governo è la lotta ai poveri e l’annientamento della dignità dei lavoratori”. “Il salario minimo – aggiunge via Twitter – si potrebbe già approvare ad agosto ma le vacanze estive non possono attendere…”.

A scagliarsi contro l’esecutivo c’è anche il Partito democratico, che ricorda i tempi in cui “i patrioti gridavano all’indecenza e chiedevano interventi forti e decisi” quando “con un Whatsapp alcune multinazionali licenziavano i propri dipendenti”, mentre oggi “dicono ai poveri e alle famiglie in difficoltà che devono arrangiarsi e lo fanno con un sms”. Nella maggioranza, tuttavia, si accusa la sinistra di aver assunto una posizione “ipocrita” perché “tutti sanno da otto mesi che l’assegno per gli occupabili sarebbe cessato ad agosto”. Insomma, viene sottolineato, la comunicazione era stata fatta con largo anticipo, già a dicembre con la Legge di bilancio, e non con l’sms incriminato inviato dall’Inps a 170mila famiglie.

Lo stop alla misura bandiera del M5s, poi, è sempre stato uno dei temi affrontati in campagna elettorale da Meloni, che anche nell’intervista concessa nei giorni scorsi all’emittente americana Fox News ha ricordato che “faccio quello che è giusto per la mia nazione”.

Alle critiche, ha aggiunto, “l’unico modo in cui mi piace rispondere è con i risultati”. L’Italia “cresce più delle altre grandi economie europee – ha evidenziato -. Abbiamo il più alto tasso di occupazione, occupazione stabile e femminile. Le cose vanno bene”. Sta di fatto che a sinistra si è scatenata una vera e propria offensiva per inchiodare la maggioranza e il governo ai temi della povertà, a cominciare dal reddito di cittadinanza. Per tutto il giorno il quartier generale del Partito Democratico ha attivato una batteria di comunicati che è andata avanti fino a sera e che dimostra, riferiscono fonti dem, “la compattezza con cui il Pd si è schierato contro la sospensione del reddito di cittadinanza”.

Una offensiva che segue di poche ore le parole della segretaria: “Sono 169 mila le famiglie che sono state avvisate che non riceveranno più un sostegno contro la povertà con un sms, persone che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. Brutale”, afferma Elly Schlein che traduce così la risposta del governo alle famiglie: “Fatti vostri”. La battaglia, assicurano dal Nazareno, è solo all’inizio. “Noi non ci stiamo. Per questa ragione ci siamo dedicati tutto il giorno a incalzare il governo”, dicono dal quartier generale dem: “Parliamo a una sola voce contro l’indegna misura del governo che smantella il reddito di cittadinanza: loro che stigmatizzavano le multinazionali che licenziano i lavoratori con un sms, ora mettono sul lastrico le famiglie con lo stesso messaggino”.

Famiglie “povere”, ci tiene a dire la responsabile Lavoro della segreteria dem, Cecilia Guerra, la cui “unica colpa è che al loro interno non ci sono minori, persone gravemente disabili, o persone con più di 60 anni. Un’assurdità. Altre famiglie perderanno presto ogni aiuto”. Il tutto, “scaricando la responsabilità sui Comuni”, come sottolinea la presidente della Commissione Nazionale di Garanzia del partito, Stefania Gasparini. Sì, perché il messaggio che annuncia la sospensione della misura recita, tra le altre cose, che il reddito di cittadinanza è congelato “in attesa di una eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali. Che in tanti comuni sarà solo sulla carta, visti i buchi nell’organico degli assistenti sociali”, osserva Antonio Misiani, responsabile Economico del Nazareno.


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