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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento alla cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca”

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Le sale del Quirinale sono piene di luci. Ma i fari dove si premiano i ricercatori dell’Airc illuminano come se fosse un set del cinema. Sergio Mattarella di fronte a un gruppo di ricercatori, in occasione delle celebrazioni dei “giorni della ricerca” dell’Airc, parla di lotta ai tumori e dei vaccini, ma prima, avverte, bisogna “vincere la battaglia contro l’antiscienza”.

Chiama così i No vax.. Sostiene che «oggi sappiamo che battere il cancro è possibile, è un traguardo cui si può e si deve tendere, non è ancora a portata di mano, ma in molti ambiti la percentuale dei guariti è salita costantemente, le diagnosi sono più rapide e questo consente, di per sé, una maggiore efficacia delle cure».

Ma il resto del discorso è sui vaccini, che «sono stati la nostra difesa, hanno consentito le riaperture». E comunque, la ricerca ha costituito «un grande esempio di collaborazione mondiale. C’è stata una larga adesione alla campagna vaccinale che ha visto la quasi totalità degli italiani» cercare l’immunizzazione «per proteggere sé e gli altri».

La lotta al cancro è a buon punto, dice il presidente. Agli scienziati, Mattarella, dà il benvenuto al Quirinale. «Siete testimoni di una realtà dinamica, rimasta fedele a una grande intuizione, e a una grande speranza: sconfiggere il cancro. Un obiettivo che, 50 anni fa, appariva come un sogno. Insieme, invece, sono stati compiuti grandi passi avanti e chissà se i fondatori dell’Airc – pur nella loro grande lungimiranza – immaginassero così grandi progressi in pochi decenni».

Il presidente ha spiegato che in molti ambiti la percentuale dei guariti è salita costantemente. Questo grazie a nuove tecniche, nuovi strumenti e cure innovative, come quelle che fanno leva sulla reazione del sistema immunitario, che consentono ogni giorno di più di salvare vite umane. Su questi argomenti si è discusso molto in questi giorni. I due ricercatori che hanno sviluppato il vaccino anti-covid, per Pfizer, Sahin e Tureci, prevedono che con la stessa tecnologia sarà messa a punto una cura anti cancro, ma che consentirà di curare anche altre malattie, come malaria, tubercolosi e malattie autoimmuni. Secondo i due scienziati -turchi trapiantati in Germania- «la pandemia è stata il battesimo del fuoco per la tecnologia mRna. I prossimi 5-10 anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti vaccini».

Il Capo dello Stato ha messo l’accento anche su un aspetto negativo della pandemia sul cancro, avendo rallentato, nei mesi più drammatici, le misure di prevenzione ed i programmi di screening, in alcuni casi anche rinviando le cure presso gli ospedali. Ha auspicato che le visite e le terapie oncologiche «debbano riprendere ovunque e trovare spazio nei luoghi deputati. In sostanza, le campagne di prevenzione dei tumori devono recuperare il terreno perduto».

Perché vaccinarsi significa proteggersi ma anche proteggere la libertà e le opportunità proprie e degli altri. I vaccini, ha ribadito il Capo dello Stato, sono stati la nostra miglior difesa, «hanno salvato migliaia e migliaia di vite, hanno ridotto le sofferenze, hanno consentito le riaperture».

Mattarella ha focalizzato l’attenzione sui tempi brevi della produzione dei vaccini, «merito della ricerca». Per cui, secondo il presidente, «non si è esaurito il nostro dovere di responsabilità, particolarmente verso i più fragili».

Ed ha aggiunto che adesso, i vaccini vanno posti nella disponibilità di tutti i Paesi, in maniera equa. «È un dovere morale distribuire rapidamente i vaccini nei luoghi dove sono ancora insufficienti. Farlo è anche interesse concreto di tutti. Per debellare completamente il virus, evitando che in un mondo sempre più connesso si riproponga con pericolose varianti».

Sull’onda di questi inaspettati risultati, Mattarella ha sostenuto quanto sia necessaria un’alleanza tra ricerca e informazione. Anche perché abbiamo assistito come si siano inseriti sui nuovi strumenti di comunicazione «nuclei che propagandano l’antiscienza: è una sfida nei luoghi della modernità, occorre affrontarla e vincerla. Ne va della prosecuzione di un processo virtuoso».


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