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Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa

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Quanto dista da noi il ritorno alla normalità? La domanda frulla invano nella testa degli italiani da ormai due anni. Ebbene, ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, primo esponente governativo a farlo così precisamente, ha offerto un elemento utile a rispondere all’interrogativo. Intervenuto a “Casa Sanremo”, Costa ha indicato la distanza dalla meta: 13 milioni di terze dosi e poi stop alle limitazioni.

«Possiamo darci degli obiettivi», ha detto il sottosegretario riferendosi alla fase discendente dell’epidemia nel nostro Paese attestata anche dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) pubblicato ieri. «Abbiamo ancora 13 milioni di “booster” da somministrare, la terza dose darà una protezione in più, significa che per i primi dieci giorni di marzo questa somministrazione può essere completata».

Il combinato disposto del miglioramento dei dati e del completamento della campagna dovrebbe far sì che a inizio marzo, proprio due anni dopo l’inizio del primo lockdown, «tutto può ripartire». Costa ha aggiunto: «Questo per dire che siamo davvero vicini a una svolta. La politica si deve assumere la responsabilità nei confronti dei cittadini che da due anni fanno sacrifici».

DATI RASSICURANTI

La svolta non può che essere dettata dai dati. Quelli divulgati ieri dal monitoraggio dell’Iss indicano «una inversione della curva dei nuovi contagi», come ha detto il presidente dell’Istituto, Silvio Brusaferro. Calano sia l’incidenza sia l’Rt: la prima passa da 1.823 ogni 100mila abitanti a 1.362 ogni 100mila nella settimana tra il 28 gennaio e il 3 febbraio, la seconda scende a 0,93 (la settimana scorsa era 0,97).

La decrescita si registra in quasi tutte le Regioni e in tutte le fasce d’età. Giù anche le terapie intensive e i ricoveri in area medica. Le rianimazioni sono al 14,8% (3 febbraio) contro il 16,7% del 27 gennaio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sceso invece al 29,5% contro il 30,4%.

PILLOLA ANTI-COVID: PRIMA SOMMINISTRAZIONE

Un indicatore che fa guardare con fiducia al futuro giunge anche dal fronte delle cure: ieri all’ospedale “Spallanzani” di Roma è stato curato il primo paziente in Italia con la pillola Paxlovid. Si tratta di un uomo di 54 anni con malattia cardiovascolare e Covid, sintomatico da tre giorni.

Il farmaco è composto da un antivirale, il Nirmatrelvir, e da un farmaco potenziante, il Ritonavir. Sono tre compresse da prendere la mattina e tre la sera, per cinque giorni. Dopo che il venerdì della scorsa settimana la mappa cromatica dell’Italia era rimasta immutata, ieri si è verificato un cambio di colore. Le Marche passeranno da lunedì prossimo dal giallo all’arancione.


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