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NESSUNA sorpresa, solo conferme: in Campania e Sicilia record di domande per l’assegno di inclusione: il dato è in linea con il Reddito di Cittadinanza. A confermarlo è lo scenario delle richieste pervenute all’Inps: sono state oltre 563mila le domande, di queste 88% arriva da ex percettori del sussidio grillino. Sussidio che al suo debutto, era il marzo del 2019, aveva incamerato poco più di 500 mila richieste, dunque i numeri appaiono in linea con quelli dell’Adi. «Le esperienze passate – ha sottolineato il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi – ci dicono che, trattandosi di una prestazione rivolta a nuclei fragili, molti utilizzeranno patronati e Caf per presentare l’istanza, quindi una prima sostanziale valutazione potremo farla solo a fine gennaio.

Nel contempo, va tenuto in considerazione che l’attuale dinamica del mercato offre più opportunità rispetto al passato». Quasi la metà dei nuclei proviene da due regioni: Campania (26,7%) e Sicilia (21,8%). Il 9,6% delle domande proviene dalla Puglia, l’8,1% dal Lazio, il 7,7% dalla Calabria e il 6,2% dalla Lombardia. Poche, invece, le domande dei giovani per il Supporto per la formazione e il lavoro, l’altra misura messa in campo dal Governo dal primo settembre scorso. Al via i pagamenti per l’Assegno di inclusione, la misura rivolta ai nuclei familiari in cui ci sia almeno un componente minore, disabile o over-60, che dal primo gennaio di quest’anno ha mandato in soffitta il Reddito di cittadinanza. I primi accrediti partiranno venerdì 26 gennaio.

Il contributo economico è erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, denominato “Carta di inclusione” o “Carta ADI”, con la quale oltre al soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti potranno essere eseguiti prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza e potrà essere eseguito un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione. La Carta ADI non può essere utilizzata per i giochi che prevedono vincite in denaro, nonché per l’acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo, di giochi pirotecnici e di prodotti alcolici. «Le nuove misure di contrasto alla povertà sono oggetto di attacco, con una lettura spesso forzata dei dati. Una valutazione seria richiede tempo: se ogni singolo caso viene strumentalizzato si crea confusione e disorientamento» commenta la commissaria straordinaria dell’Inps, Micaela Gelera. La platea potenziale è di 737mila nuclei familiari, pari a 1,757 milioni di persone, l’importo medio che sarà riconosciuto secondo le stime del ministero del Lavoro sarà di 635 euro (contro i 526 euro medi del reddito di cittadinanza).

L’indennità erogata con la Carta di inclusione ha un importo massimo di 500 euro al mese, aumentabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative fino ad altri 280 al mese per 18 mesi di durata, rinnovabili per 12 mesi dopo un mese di pausa. La Campania è la prima regione per numero di domande per accedere alla nuova misura del governo: le richieste sono 170 mila. Erano 333 mila i percettori del reddito nel 2021, 328 mila del 2022 e ai 230 mila nel 2023. In un solo anno 60 mila nuovi poveri. Nella classifica per province, a Napoli il primato con 110 mila domande, a seguire Caserta con 30 mila domande, 20500 a Salerno, 5500 ad Avellino e 3500 a Benevento.

ASSEGNO DI INCLUSIONE, IL CALENDARIO DEI PAGAMENTI

L’Inps ha fissato un calendario preciso per i pagamenti dell’Assegno di Inclusione. I primi beneficiari, coloro che hanno presentato domanda tra il 18 dicembre e il 7 gennaio, riceveranno i pagamenti a partire dal prossimo venerdì. L’88% dei richiedenti proviene dal pool degli ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Le richieste presentate tra l’8 gennaio e il 31 gennaio verranno processate, con il primo pagamento previsto dal 15 febbraio. Le richieste presentate a febbraio vedranno il primo pagamento dal 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (Pad). A regime, i pagamenti saranno effettuati il 27 di ogni mese di competenza.

SUPPORTO FORMAZIONE-LAVORO

Per quanto riguarda il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) sono state presentate quasi 165mila domande, e ne sono state accolte 68.415, il beneficio erogato (350 euro al mese per 12 mesi) è andato a più di 27mila persone. Su 162mila domande di Sfl inoltrate, 55.297 arrivano da ex percettori del Rdc. L’età media dei richiedenti è di 43,4 anni. È questo l’identikit delle nuove misure di sostegno al reddito e di politica attiva messe in campo dal governo Meloni. I giovani sono percentualmente pochi ad aderire: il 37% dei richiedenti ha oltre 50anni, segue la fascia da 41 a 50 anni (25%), da 31 a 40 anni (19%), quella da 21 a 30 anni (17%) e fino a 20 (2%). I posti di lavoro caricati nella piattaforma Siisl (sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) sono 177.799, i corsi di formazione offerti 513.687, i progetti utili alla collettività 106.972. Finora dagli iscritti alla piattaforma è stato manifestato interesse per 2.932 offerte di lavoro, per 4.390 offerte formative e 1.727 Puc.

Nel primo report della scorsa settimana le assunzioni risultavano 11 mila. Tra le figure maggiormente richieste c’è la baby sitter, l’impiegato amministrativo, l’addetto alla logistica di magazzino, l’addetto alle pulizie di interni, colf, operaio specializzato, magazziniere. Analizzando i 120.533 curriculum inviati, tra le esperienze pregresse prevalgono badanti, impiegati amministrativi, pulitori di locali, barista, bracciante agricolo, segretaria, commesso di negozio, aiuto cuoco, colf e operaio addetto ai servizi di igiene. Tra le donne il 47,1% ha la licenzia media, il 38% un diploma di istruzione secondaria superiore e il 7,6% la licenza elementare. Tra gli uomini il 50,9% la licenza media, il 36,2% il diploma di istruzione secondaria superiore e il 7,1% la licenza elementare.

«Il nostro governo ha avviato concrete misure di contrasto alla povertà e di inclusione socio-lavorativa: l’Assegno di inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, promossi dal nostro ministero e attualmente in vigore» ha spiegato il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci . «Ho valorizzato l’approccio italiano volto ad attuare le misure di sostegno alle persone più povere – ha aggiunto – senza lasciare indietro nessuno, innanzitutto i nuclei familiari realmente fragili, ma nel contempo finalizzato a favorire lo sviluppo di politiche attive non meramente assistenzialistiche per aiutare le persone a uscire dalla condizione di grave indigenza». «Il cammino davanti a noi è impegnativo, tuttavia è nostra ferma intenzione contribuire con i nostri sforzi comuni a strategie efficaci, ma anche innovative, e condividere con i colleghi europei le esperienze nazionali» ha concluso il viceministro.

Critica la posizione di Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Lavoro della Camera, sui i dati diffusi dell’Inps. «La questione della povertà e della mancanza di lavoro sono drammaticamente all’ordine del giorno del Paese, dovrebbero esserlo anche nell’agenda di Governo ma non è così – ha sostenuto Mari – I dati Inps sulle domande per l’assegno di inclusione smentiscono impietosamente la retorica della destra sull’occupazione: secondo loro vola, a stare alla realtà il lavoro manca, soprattutto, ancora una volta, al Sud».


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