X
<
>

La ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna

Share
2 minuti per la lettura

Caro direttore, voglio ringraziare attraverso il suo giornale le centinaia di cittadini meridionali che ieri, nella prima tappa della due giorni dedicata al Sud e ai progetti per la sua ripartenza, hanno scritto e inviato messaggi per proporci idee o segnalare problemi, con spunti quasi sempre pertinenti e interessanti.

L’alto livello di partecipazione si è registrato non solo durante l’intervento di apertura del presidente Mario Draghi ma anche in tutti i panel successivi, a conferma che l’energia del Mezzogiorno – troppo spesso rappresentata come silente o addirittura addormentata – esiste, è attiva, e aspetta solo l’occasione per manifestarsi.

Tra i tanti messaggi emergono, ovviamente, anche preoccupazioni e dubbi. I più diffusi riguardano il “Dna culturale” di questo governo, lo sguardo con cui si rivolge al Sud. “Attenta – mi hanno scritto in molti – perché gli interessi del Nord risultano più presenti e vincolanti, se non riusciamo a riequilibrare la partita siamo persi”. Voglio dirlo con chiarezza: è un timore infondato. Proprio perché questo governo ha una forte “caratura” tecnica, è ben consapevole del fatto che se non riparte il Sud non ripartirà l’Italia.

Nell’attesa che si completi la “mappa” del Pnrr abbiamo già attivato iniziative importanti. Le più significative sono, forse, la riforma delle Zone economiche speciali che, nella mia visione, possono attrarre da subito capitali e investimenti nelle nostre Regioni, e la decisione di mettere mano concretamente alla definizione dei Lep, i livelli essenziali di prestazione, insomma il “welfare minimo” che lo Stato deve garantire da Bolzano a Ragusa.  Cominceremo proprio dai nidi e dall’assistenza sociale, nella convinzione che nascere al Sud, essere donne o uomini al Sud, non può costituire un dato discriminatorio nell’accesso ai diritti costituzionali all’istruzione, alla salute, all’assistenza. È, questa, una battaglia meritoria combattuta dal vostro giornale, di cui vi sono grata perché la buona informazione aiuta a qualificare i problemi e a indicare priorità.

Oggi alle 9 il dibattito riprenderà, con le conclusioni mie e del ministro Franco previste per la tarda mattinata. Chi vuole potrà seguirlo collegandosi al sito del ministero (www.ministroperilsud.gov.it)) o alla mia pagina Facebook. Ma la campagna d’ascolto del ministero andrà avanti fino al 31 marzo, e vorrei chiedere ai suoi lettori, a chiunque tra loro abbia un progetto o una suggestione da proporre, di scrivere utilizzando l’apposito form. Anche questo è un modo di riattivare il cuore, le competenze e le volontà della nostra amata terra.

*Ministra per il Sud e la Coesione territoriale


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE