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Una nuova Primavera o Capodanno in anticipo. Questo ha rappresentato la giornata di ieri per gli operatori commerciali che erano stati costretti a tenere le saracinesche abbassate.

Al Sud ancora di più, considerando l’andamento epidemiologico rassicurante ormai da settimane. Ora tocca ripartire ingranando le marce alte per recuperare il terreno perduto. Se è vero che hanno riaperto soltanto 6 negozi su 10, l’entusiasmo è contagioso fortunatamente più del Covid. A Marsala, per esempio, il cliente di un bar ha lasciato 50 euro per il caffè “per tutti quelli che non ho bevuto”.

A Napoli, i commercianti del centro si sono disposti a distanza di sicurezza ed hanno fatto il countdown ad alta voce terminato con un applauso per darsi coraggio. Bar e parrucchieri hanno già accolto i clienti, i ristoratori – per decisione iperscrupolosa del governatore Vincenzo De Luca – lo faranno giovedì. La buona notizia, però, arriva per il settore turistico: il 25 maggio previa comunicazione delle linee guida da osservare (che saranno presentate in anteprima al Coordinamento delle associazioni) si ricomincia e la Regione lancerà una campagna di promozione turistica, in Italia ed all’estero, del brand “Campania Sicura”. Il centrodestra campano ha giudicato “assurdo” tenere chiuse quasi la metà delle attività.

“In tutto il Sud si sono registrati meno contagi, in altre zone del Paese ci sono stati più casi, lì si spiega una maggiore prudenza. Non al Sud e bene ha fatto la Santelli, da giorni, a mettere in campo più coraggio. L’autonomia è responsabilità, non è scappare. Le colpe della mancata organizzazione sono di chi guida la Regione”, ha detto il capo dell’opposizione Stefano Caldoro. In Basilicata via libera per attività fisica all’aperto, pesca sportiva, caccia selettiva al cinghiale, purché con mascherine e distanza di sicurezza. Riapriranno solo il 25 maggio, però, le spiagge, palestre e centri sportivi e benessere e gli alberghi.

In merito si sta preparando anche il governatore pugliese Michele Emiliano: “Non militarizzeremo il litorale: abbiamo migliaia e migliaia di masserie, bed and breakfast, trulli, ma anche stupende spiagge libere che però noi dobbiamo presidiare con i Comuni. Sarà difficile, ma fino a tre mesi fa non lo avremmo mai immaginato”, ha annunciato. Sul fronte tecnologico, il Mezzogiorno non vuole rimanere indietro. Per cogliere la sfida della digitalizzazione è nata infatti ‘PinApp’, una piattaforma grazie alla quale l’esercente diventa centrale nella strategia di crescita. “Offriamo uno strumento in grado di essere al passo con i grandi cambiamenti scaturiti dall’emergenza coronavirus e che orienteranno gli stakeholder nei prossimi anni. Più efficienza e più sicurezza”, ha spiegato Giuseppe Agovino, Ceo di Pin App.

Al Nord pure si è ripartiti, anche se con minori restrizioni. A Milano hairstylist e barbieri sono stati presi d’assalto raccogliendo prenotazioni da qui a 15 giorni. Chi ha voluto fare ancora una volta il passo più lungo degli altri è stato il Veneto. Ci si potrà muovere, infatti, per vedere i congiunti nelle province venete che confinano con il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna e la Provincia di Trento. Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia, spiegando che l’accordo, fatto con i presidenti dei tre territori interessati, prevede “con l’autocertificazione di poter uscire dal Veneto per incontrare parenti e fidanzate”.


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