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Matteo Salvini

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PALERMO – La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio nell’ambito del procedimento per il caso Open Arms.

Il leader delle Lega è accusato, in pratica, di avere trattenuto illecitamente i migranti a bordo della nave della Ong (Organizzazione non governativa) spagnola nell’agosto del 2019.

«Sono un italiano felice di aver fatto il suo lavoro, di aver protetto vite, unità e confini, di aver svegliato l’Europa. Se ne devo pagare e subire personalmente le conseguenze, lo faccio con orgoglio e a testa alta», ha detto il leader della Lega a margine dell’udienza.

«Lascio che siano i giudici a giudicare se un ministro che ha difeso il suo paese nel rispetto delle leggi merita 15 anni di carcere – aggiunge all’uscita dall’aula bunker dell’Ucciardone – o se li merita invece qualcuno che ha messo a rischio la vita di migliaia di persone. Non entro nel merito degli atti, quel che dico è che sono l’imputato più tranquillo sulla faccia della terra».

Per il procuratore aggiunto Marzia Sabella «“non vi erano problemi di varia natura che ritardassero il rilascio del pos (place of safety, ndr) né eventuali problemi di redistribuzioni potevano incidere in quella specifica circostanza. Emerge invece la volontà contraria del ministero dell’Interno al rilascio del pos».

Inoltre «le imbarcazioni erano in una situazione incontestabile di stress e non possiamo che concludere che prevale il dovere di salvare. Il Tribunale dei ministri non ha rilevato condotte censurabili della Open Arms la cui attività è stata sempre ritenuta consona a tutte le circostanze».

In collaborazione con Italpress


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