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Sergio Mattarella

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato la strage del Treno rapido 904 definita un atto spregevole

ROMA – «La bomba esplosa sul treno rapido 904, mentre percorreva la grande galleria dell’Appennino, distrusse in un attimo le vite di donne e uomini inermi. Strappò il futuro anche a tre bambini. La coscienza collettiva fu sconvolta da un attentato di quella catena vile e spietata che ha insanguinato il nostro Paese per numerosi anni».

Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 38° anniversario della strage del Treno rapido 904. «Nel giorno dell’anniversario – aggiunge nella sua commemorazione della strage – la Repubblica rinnova la vicinanza e la solidarietà ai familiari delle vittime e alle comunità colpite che hanno sofferto il dolore più indicibile».

«Era l’antivigilia del Natale del 1984. I vagoni – ricorda l’inquilino del palazzo del Quirinale – erano pieni di famiglie dirette nei luoghi dove avrebbero trascorso le festività. Non si poteva concepire un atto criminale più odioso e spregevole diretto contro il popolo italiano – aggiunge Mattarella -. Grazie al coraggio e alla generosità di chi prestò i primi soccorsi si evitò un bilancio di vittime ancor più drammatico».

Mattarella ricorda che «le indagini e i processi hanno accertato la matrice terroristico-mafiosa della strage, trovando fili di connessione con piani eversivi che l’organizzazione criminale ha successivamente perseguito per colpire lo Stato democratico tentando di indebolire il suo impegno per la legalità».

Per il capo dello Stato «ricordare è un dovere. È rispetto nei confronti della memoria delle vittime. Ci rammenta come sia stata anzitutto l’unità dei cittadini a sconfiggere il terrorismo, respingendo – conclude il capo dello Stato – le strategie di destabilizzazione, i ricatti alle istituzioni, i tentativi di diversa matrice che avevano come bersaglio proprio la Repubblica, la nostra convivenza nella libertà, il nostro modello di società solidale».

In collaborazione con Italpress


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