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Matteo Salvini e Giorgia Meloni

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Salvini se la cava, il governo si ricompatta; oggi mozione di sfiducia nei confronti della ministra Santanché


Alla fine è sempre così: le mozioni di sfiducia ricompattano la maggioranza. O almeno sembra così. Sospiro di sollievo generale tra i banchi del governo. A tarda sera Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, si salva senza troppi patemi: con 129 voti favorevoli e 211 contrari, la mozione di sfiducia nei suoi confronti viene repinta e lui può tirare comunque un sospiro di sollievo. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, dovrà invece attendere 24 ore.

È il giorno in cui l’aula di Montecitorio discute le sfiducie incrociate alla ministra del Turismo e a Matteo Salvini. Santanchè è in bilico da tempo per l’affaire Visibilia e molto presto potrebbe arrivare il rinvio a giudizio. Uno scenario che potrebbe aprire al rimpasto. La Lega, per dire, guarda con interesse alla poltrona del dicastero del Turismo, su cui siede Santanchè. «Io sono tranquillissima, zero preoccupata» garantisce la diretta interessata.
Sull’altro fronte Salvini è finito sotto accusa per i suoi ammiccamenti filo-russi di questi anni, alla luce dell’accordo politico tra i partiti Russia Unita (partito di Putin) e via Bellerio. Insomma, c’è parecchia carne al fuoco per far esibire le opposizioni. Pd e 5Stelle vorrebbero dare la spallata al governo.

L’OPPOSIZIONE ATTACCA, ITALIA VIVA SI SMARCA

Pubblico delle grandi occasioni a Montecitorio. Deputati, sottosegretari, ministri. Tutti presenti. Tutti pre-allertati.
Si parte. Chiara Appendino, ex sindaco di Torino, oggi super deputata del M5S, tuona così dal suo banco: «Daniela Santanchè decide per i suoi interessi o per quelli dell’Italia?». E ancora: «La sua vicenda non è solo giudiziaria. È politica. Per voi serve aspettare il rinvio a giudizio di una ministra che ha mentito davanti al Parlamento? Per voi la dignità non esiste. Chi si candida si impegna a non agire mai in conflitto d’interessi. È una ministra accusata di truffa aggravata usando anche i fondi Covid nel periodo più grave che ha affrontato il Paese».

Dai banchi del Pd tocca ad Arturo Scotto battere lo stesso tasto di Appendino: «Noi voteremo a favore di questa mozione di sfiducia. Anche per l’atteggiamento del governo che a una vicenda così significativa non dà grande attenzione. Lo trovo abbastanza incredibile. Una ministra del governo, che in questi anni si è prodigata a dare lezioni a tutti, soprattutto ai poveri cristi, quando è toccato a lei fare i conti con temi molto seri che attengono al rapporto tra beni pubblici e affari privati, non si è degnata nemmeno di venire in Parlamento».

Nel frattempo l’opposizione perde pezzi, ma si sapeva già. Italia Viva non intende accodarsi al duo Pd-M5S. Matteo Renzi si oppone alla mozione di sfiducia contro Santanchè: «Votiamo no alla sfiducia perché basata sulle indagini giudiziarie che la riguardano. E noi non chiediamo le dimissioni per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio. Il garantismo è tale se si applica a tutti, soprattutto agli avversari. Facile fare i garantisti con gli amici: la vera sfida è essere garantisti con gli avversari.
Daniela Santanchè ministra ha fallito e noi la contestiamo sul piano politico. Ma noi non usiamo le indagini per attaccarla. A differenza di quello che ha sempre fatto la stessa Santanchè, che ha chiesto in carriera le dimissioni di 18 ministri, tra cui tutti i nostri amici. Noi siamo profondamente diversi dalla Santanchè e da chi vive con la doppia morale. O da chi si professa custode autonominato di uno Stato etico. Votiamo no alla sfiducia basata sul giustizialismo». E Davide Faraone svela il motivo per cui i renziani non hanno firmato la mozione: «La mozione contro Salvini non l’abbiamo firmata perché i co-firmatari dei 5 Stelle sono molto poco credibili».

CENTRODESTRA SPAVALDO SULLA SFIDUCIA NEI CONFRONTI DI SALVINI E SANTANCHE’

Ed è forse per questa ragione se la maggioranza esterna ottimismo. L’azzurro Pierantonio Zanettin sostiene: «L’esito delle mozioni di sfiducia ai ministri Santanchè e Salvini è scontato. Il centrodestra ha sempre dimostrato di essere coeso e compatto, mentre l’opposizione si dimostrerà ancora una volta divisa: per la sinistra sarà l’ennesima sconfitta parlamentare in questa legislatura. Peraltro è squalificante assistere a interventi in Aula che somigliano a delle requisitorie dei pm in tribunale».
Insiste Maurizio Gasparri: «Le mozioni di sfiducia ai ministri Salvini e Santanchè saranno respinte. Cito un caso che riguarda Forza Italia. Il senatore Siclari non si ricandidò dopo una condanna in primo grado per accuse molto gravi. Poi è stato assolto in via definitiva. Chi potrà restituire a Siclari l’onorabilità e il seggio dal quale è stato escluso? Questo caso fa capire quante volte la magistratura compie scelte sbagliate, e nei casi in esame alla Camera non c’è nemmeno un rinvio a giudizio. Noi chiediamo che sulla vicenda Siclari, sui giudici che l’hanno indagato e condannato ingiustamente in primo grado, si faccia chiarezza. La giustizia in Italia funziona male e bisogna evitarne l’uso politico».


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