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Giorgia Meloni

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LA PROPOSTA è rapida, veloce, per nulla compromettente. Giorgia Meloni la espone al pubblico di Barletta. E’ campagna elettorale, con un’intervista, la questione delle bollette è tema che avvicina Nord e Sud. Meloni spiega: propongo una cosa per la quale non serve lo scostamento di Bilancio. Parametriamo le bollette di quest’anno con quelle dell’anno scorso e tagliamo tutti gli oneri dello Stato. Lo Stato non ci può guadagnare sul caro bollette. Scandisce ciò che può diventare. Sono pronta ad approvarla lunedì. Può tagliare il costo delle bollette del 30%. 

Meloni difende ciò che ha fatto con i denti. E soprattutto entra subito nel dibattito della partita di Palazzo Chigi dal palco della kermesse di Affari italiani. Respinge l’idea di essere un’anomalia quando la vera anomalia in Italia è stato il professor Mario Monti. Certo non è facile diventare presidenti del Consiglio. “E’ cosa da far tremare i polsi, meglio da non far dormire la notte”, confessa. Ma forse è con questa affermazione che prende fiato. Che va via di slancio. Sostiene che se vincesse il centrodestra e ci fosse l’affermazione di Fratelli d’Italia “non ho ragione di credere che Mattarella possa assumere una scelta diversa rispetto alla mia indicazione” a premier. Rilancia la riforma del presidenzialismo, ne discuterà con tutti prima di vararla.

Ma esiste un muro tra Fdi e il centrosinistra, per cui gli avversari  “fanno di tutto per screditarci”. Si inventano di tutto per mistificare e gettarci fango addosso. “L’unico argomento della sinistra è che Meloni è un mostro”. Afferma che Letta è disposto a camminare sulle macerie pur di andare al governo. E non teme di screditare l’Italia. Di Maio preannuncia una crisi economica, nel caso la sinistra vincesse le elezioni. Il fine? Anche Berlusconi prende di mira la sinistra: “Questi signori sono al di là del bene e del male: entrare in campagna elettorale annunciando una patrimoniale è il contrario di cui ha bisogno l’Italia. E Matteo Salvini si dice pronto a un confronto diretto, e sulle pensioni dice che andare in pensione a 67 anni è una follia. Come anche 41 anni non sono sufficienti. Aggiungendo che forse la Fornero parla così perché non ha mai lavorato in vita sua.

Enrico Letta ha parlato di destra “ambigua” sulle ingerenze della Russia. Si è patrioti – ha detto – se si condannano gli interventi russi in campagna elettorale e le azioni di spionaggio. Su Twitter ha scritto: “Noi siamo seri e coerenti, la destra drammaticamente ambigua. La Russia si è definitivamente fatta parte di questa campagna.

Di Maio in un confronto con la Meloni ha affermato che se ci sarà un rinegoziamento del Pnrr “perderemo soldi”. Di Maio ha aggiunto che “quel piano ci è servito per uscire dalla pandemia, 230 miliardi di euro ed è il motivo per cui serve più all’Italia che all’Europa. Tu hai detto che lo vuoi rinegoziare, ti risponderanno che siamo la solita Italia, quella che non vuole tenere fede agli impegnio e perderemo i soldi del Pnrr”.

Già adesso il centrodestra è agitato dall’emergenza bollette. Con un comunicato, lo rende noto Osvaldo Napoli. “Tranne Enrico Letta e Matteo Salvini, che sembrano abitare su un pianeta diverso dalla Terra, altri esponenti politici si accodano all’allarme lanciato da Carlo Calenda e condividono la necessità di un intervento straordinario del governo sulle bollette. Meglio tardi che mai, si dirà ma rimane pur sempre la coda di paglia di chi, come Conte, Salvini e Berlusconi, hanno messo in crisi il governo nel momento peggiore della storia repubblicana. Quanto sta accadendo è la conferma dell’ irresponsabilità con cui si sono mosse quelle forze politiche. Il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti si trova in difficoltà ma è chiamato, nel supremo interesse dell’Italia, a compiere quegli atti straordinari senza i quali i prossimi mesi saranno difficili e drammatici per famiglie e imprese. Azione e Italia Viva sono pronte a sostenere ogni “atto straordinario” del presidente Draghi per fronteggiare la bufera che si annuncia sulla nostra economia”.


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