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Il ministro per l'Ambiente Sergio Costa

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ROMA – Oltre 262 milioni di euro per 119 interventi in 19 Regioni. Sono i numeri del Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico 2020 (Piano stralcio, Dl 76/2020): progetti immediatamente esecutivi e cantierabili per la messa in sicurezza del territorio dai rischi sempre maggiori derivanti da eventi climatici estremi su aree del Paese particolarmente vulnerabili.

“I lavori non si fermano e non possono fermarsi – afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. Stiamo aprendo i cantieri per la tutela del territorio, i più importanti, per proteggere il nostro Paese fragile e affinchè non ci siano più tragedie”.

Ecco la ripartizione dei 262 milioni: Abruzzo, 10 interventi per 9,15 milioni; Basilicata, 5 interventi per 6,26 milioni; Calabria, 5 interventi per 11,17 milioni; Campania, 5 interventi per 14,85 milioni; Emilia Romagna, 10 interventi per 15 milioni; Friuli Venezia Giulia, 3 interventi per 5,3 milioni; Lazio, 5 interventi per 19,3 milioni; Liguria, 2 interventi per 16 milioni; Lombardia, 13 interventi per 26,7 milioni; Marche, 5 interventi per 9,4 milioni; Molise, 5 interventi per 3,38 milioni; Piemonte, 9 interventi per 29,5 milioni; Puglia, 6 interventi per 15,2 milioni; Sardegna, 8 interventi per 11,6 milioni; Sicilia, 7 interventi per 18,5 milioni; Toscana, 12 interventi per 20,4 milioni; Umbria, 5 interventi per 5,3 milioni; Valle D’Aosta, 3 interventi per 2,9 milioni; Veneto, 1 intervento per 21,8 milioni.

“Si tratta di progetti immediatamente esecutivi e cantierabili – spiega il ministro – già con il dl agosto abbiamo messo a disposizione dei Comuni e delle Regioni la società in house del Ministero dell’Ambiente Sogesid, per aiutare le amministrazioni nella progettazione. Con la stessa legge – spiega Costa – ai presidenti di Regione che sono commissari straordinari del dissesto idrogeologico, abbiamo dato poteri straordinari che riducono del 40% i tempi. Abbiamo inoltre previsto di anticipare ai comuni il 30% della spesa, in modo da permettere l’attivazione di tutta la procedura per la messa in opera del cantiere”.

“La lotta al rischio idraulico per la difesa del suolo rappresenta un aspetto importante della strategia di ripresa e resilienza, che verrà ulteriormente perfezionata con apposito decreto legge, di prossima emanazione, che semplifica procedure e tempi per la realizzazione degli interventi e rafforza le strutture territoriali, cui l’ordinamento assegna la titolarità della realizzazione delle opere”, spiega il sottosegretario Roberto Morassut.


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