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George Floyd

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«Quando finirà tutto questo?» Non mi riferisco al coronavirus, quello prima o poi riusciremo a sconfiggerlo, ne sono certa. Ma il fanatismo, il razzismo, la cattiveria umana, le ingiustizie, riusciremo mai a debellarli da questo mondo?

La vicenda di George Floyd, l’afroamericano ucciso qualche giorno fa senza pietà da un poliziotto che lo ha soffocato premendo con forza il suo ginocchio per lunghissimi 9 minuti sul collo mentre il giovane era a terra, mi fa pensare di no, che non ci riusciremo. Basta che un ignorante e arrogante qualunque indossi una divisa qualunque, da poliziotto o da nazista, e la storia si ripete. «Quando finirà tutto questo?» chiede attonita la giovane promessa del tennis mondiale Coco Gauff. Ha appena 16 anni e mi piacerebbe risponderle che almeno lei ce la farà a vedere la fine di questo scempio, la fine di tutti gli “ismi” che si portano dietro sempre qualcosa di profondamente ingiusto e sbagliato. Ma nessuno la può rassicurare, nessuno è in grado di darle una data, di farle una promessa.

Sono secoli e secoli che i violenti arroganti e ignoranti praticano con orgoglio i loro fanitismi, convinti di essere superiori agli altri solo perché sono nati con un colore della pelle diverso. Vedo i filmati dell’arresto e mi vergogno di essere “bianca”. Vedo i filmati delle proteste che stanno letteralmente mettendo a ferro e a fuoco gli Stati Uniti, e non so cosa pensare. Hanno ragione i manifestanti? Solo cosi’ ci si può far sentire? Condanno la violenza, sempre. Ma mi sembra di essere in un labirinto senza uscita. Non si può stare zitti di fronte a drammi come quello del povero George Floyd. E d’altronde non porta da nessuna parte sfogare la rabbia con episodi di violenza. Ci eravamo illusi, tutti, che bastasse un presidente nero alla Casa Bianca, per far capire che il colore della pelle è un dettaglio totalmente irrilevante. Non e’ andata cosi, purtroppo. Era il 1963 quando Martin Luther King pronuncio’ il suo memorabile discorso con quel refrain diventato una bandiera: “I have a dream”.

Sono passati 57 anni, sarebbe finalmente ora che il sogno diventasse realtà. Negli Stati Uniti e in tutto il resto del mondo, compresa questa piccola Italia dove sono troppe le persone trattate con diffidenza e spregio solo perché non hanno la pelle bianca, o perché credono in un dio diverso da quello della religione cattolica. Ma purtroppo stiamo ancora qui, con le lacrime agli occhi, a chiedere sapendo di non poter avere risposte: “Quando finirà tutto questo?”


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