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Governo affida sanità calabrese alla Protezione Civile, nominando un commissario per sbloccare i cantieri ospedalieri con fondi Pnrr. Dubbi su tempi e risorse, con rischio di strutture vuote e criticità nella rete di base.


La recente decisione del Governo di affidare la rete ospedaliera calabrese alla Protezione Civile, con la dichiarazione dello stato di emergenza, per la durata di mesi dodici e la nomina di un Commissario, a cura del Capo dello stesso Organo Governativo, ai sensi del Codice del 02 Gennaio 2018, segna l’ennesimo fallimento programmatico e gestionale del Servizio Sanitario Regionale, soggetto, dal 2010, al Piano di Rientro dai Disavanzi Sanitari, ex articolo 1, comma 180, della Legge n. 311/2004, e al Commissariamento, ex articolo 120, comma 2, della Costituzione. Con Decreto del Capo della Protezione Civile, il Commissario Ad Acta per il Piano di Rientro dai Disavanzi Sanitari Regionali, nonché Presidente della Giunta Regionale, sarà nominato Commissario per la revisione della rete ospedaliera pubblica, con particolare riferimento alla realizzazione degli Ospedali, rispettivamente, della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide, di Vibo Valentia, con il ricorso all’utilizzo dei fondi del Pnrr, previsti per gli adeguamenti strutturali, sismici e tecnologici.

SANITÀ CALABRESE E PROTEZIONE CIVILE: DUBBI SULL’EFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO

Un primo dubbio sulla “efficacia” del provvedimento è rinvenibile nella durata del provvedimento emergenziale governativo (dodici mesi), sicuramente insufficiente a garantire il monitoraggio dello status realizzativo delle opere, dei tempi di completamento, della congruità delle risorse finanziarie a suo tempo stanziate, peraltro erose dal vertiginoso aumento dei prezzi. I progetti di realizzazione datano da oltre un ventennio e si sono snodati tra pose di prime pietre, varianti progettuali, protocolli di legalità, vicissitudini delle ditte appaltatrici.

Anche se non oggetto d’intervento del provvedimento governativo di Protezione Civile, non è da sottacere la problematica legata alla realizzazione del nuovo Ospedale di Cosenza, finanziato con 350 milioni di fondi Inail, rimasto puro dato cartaceo, per effetto delle laceranti dispute sul sito di realizzazione. La lentezza procedurale legata ai tempi di realizzazione delle nuove e tecnologiche strutture ospedaliere si incastra con la vetustà delle altre strutture ospedaliere, inadeguate dal punto di vista strutturale, sismico e tecnologico.

I vari Decreti Calabria, classificati quali “Lex Specialis”, hanno affrontato la questione degli adeguamenti strutturali, tecnologici e sismici, mediante la stipula di protocolli operativi con Invitalia, rivelatisi, purtroppo, inefficaci. Il rischio concreto è quello di generare un altro effetto ex articolo 20 della Legge n. 67/88, ovverossia la realizzazione di strutture murarie desertificate sotto il profilo delle dotazioni organiche.

La problematica riguarda soprattutto la rete ospedaliera di base, smantellata, in Calabria, con i Decreti Commissariali n. 18/2010, n. 34/2011 e n. 106/2011, in omaggio ad una concezione aziendalistica basata sui bacini di utenza e sui parametri econometrici stabiliti da Agenas. La prevalente concentrazione della richiesta assistenziale di rete ospedaliera sul sistema Hub e Spoke ne ha determinato l’intasamento anche per patologie a bassa intensità, essendo venuto meno la funzione di filtro diagnostico/terapeutico a cura della rete ospedaliera di base.

L’INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE NELLA SANITÀ CALABRESE: REVISIONE DEI PREZZI E RISORSE PNRR

Sul piano strettamente organizzativo e procedurale, la dichiarazione dello stato di emergenza del Governo e l’intervento della Protezione Civile determinano una “stratificazione” normativa circa la linea di comando, con la nomina di un Commissario di Protezione Civile per la gestione dei Fondi del Pnrr, identificato nella persona del Commissario Ad Acta per il Piano di Rientro, che commissaria se stesso nella funzione di Commissario Ad Acta e di Presidente della Giunta regionale, senza considerare il ruolo dei soggetti attuatori nominati dal Commissario Governativo. Riuscirà estremamente difficile articolare la linea di intervento, senza creare potenziale conflitti di competenza, attesa la durata dello stato di emergenza, sicuramente insufficiente a risolvere le annose criticità della rete ospedaliera Calabrese.

Intenso ed articolato si rivelerà il preventivo lavoro ricognitivo in capo al Commissario di Protezione Civile, utile alla definizione, nei tempi concessi dallo stato di emergenza, del nuovo iter realizzativo dei tre mega ospedali (Vibo Valentia, Sibaritide, Piana di Gioia Tauro). Nel contesto ricognitivo delle procedure di realizzazione dei tre poli ospedalieri avrà notevole rilievo la questione della revisione prezzi, con il concreto rischio d’incapienza delle somme previste dal Pnrr. Dovranno essere previsti i criteri di spendibilità delle risorse finanziarie assegnate.

REVISIONE COMPLESSIVA E IL SUPERAMENTO DEI CRITERI ATTUALI DELLA SANITÀ CALABRESE

Nell’ipotesi ottimistica della realizzazione, nei tempi stabiliti dalla struttura commissariale di Protezione Civile, viene lasciata sul tappeto la rete ospedaliera di base, affetta da gravi carenze strutturali, tecnologiche e sismiche. Lo stato emergenziale riguarda solo la rete ospedaliera pubblica e non la rete assistenziale territoriale, la cui riforma è stata varata con il DM n. 77/2022. Con il nuovo piano di realizzazione degli Ospedali sopra menzionati va avviata contestualmente una revisione complessiva della rete ospedaliera, dell’emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti, secondo i criteri di uniformità, complessità e intensità delle cure, superando il criterio classificatorio basato sui bacini di utenza e sui parametri econometrici. Di importanza non secondaria si rivela, infine, la necessità della storicizzazione dei Disavanzi Sanitari e della cancellazione degli stessi, con contestuale abolizione del Piano di Rientro e del Commissariamento e il ritorno della sanità Regionale alle competenze degli ordinari organi di gestione.

* Tullio Laino Dirigente medico dell’Asp di Cosenza dal 2001 al 2015

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