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Paolo Sorrentino con il giovane Scotti

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Un film evento. Un film monumento “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino. Un’opera spartiacque della sua filmografia ispirata alla sua biografia. Quanta finzione c’è nella sua verità?

Proviamo a far luce sull’opera chiave di un grande regista.

I GENITORI

Mamma Concetta “Tina” e papà Salvatore detto “Sasà”, quest’ultimo grande tifoso del Napoli, e soprattutto dell’allenatore Louis Vinicio. Quando lo mandarono via, Sasà smise di andare allo stadio. Ha detto Servillo che interpreta il papà “Paolo non ci ha mai chiesto di essere esattamente quello che è conservato nel privato della sua memoria. Ci ha dato qualche spunto”. I Sorrentino vivevano al Vomero, nello stesso palazzo in cui è stato girato il film.  Le riprese sono state effettuate al piano di sotto di casa Sorrentino. Il cognome è stato cambiato nel film in Schisa. I nomi dei genitori sono stati ribattezzati Saverio e Tina.

LA TRAGEDIA DI ROCCARASO

I Sorrentino avevano una casa a Roccaraso, in cui si consumò la morte che il film ripercorre con la tragedia da monossido di carbonio che uccise i genitori del regista. Paolo doveva andare con loro. Ma ottenne la prima volta il permesso di poter andare in trasferta con degli amici a vedere il Napoli ad Empoli. Ha raccontato in passato Sorrentino: “ Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente”.

MARADONA

Paolo Sorrentino ha visto Maradona come giocatore nel suo splendido periodo napoletano. Come tutti i napoletani tifò Argentina nella partita al San Paolo contro l’Italia. Ha detto il regista “Quando io e mio fratello lo vedemmo in strada il mondo che in quel momento passava si fermò davvero”. Sorrentino afferma di aver visto Maradona all’angolo tra corso Piave e viale Europa. Due versioni sull’incontro con l’idolo che gli salvò la vita. La prima: Ci siamo incrociati solo una volta, un momento così rapido, pieno di gente e giornalisti intorno. Non c’è stata mai l’occasione di parlare a lungo con lui” e in un’altra intervista afferma: “Maradona non l’ho mai conosciuto: gli ho parlato pochi secondi, quando mi chiamò sull’aereo che stava per decollare da Los Angeles dopo l’Oscar (a lui dedicato), con la hostess che mi diceva di spegnere”. A Maradona Sorrentino aveva già dedicato un cameo nel film “Youth”.

L’ARRIVO DI DIEGO E L’ABBONAMENTO

In una scena molto bella di “E’stata la mano di Dio”, il papà di Fabietto viene svegliato da un collega d banca che ha trasferito la somma a Ferlaino per comprare Maradona. L’episodio è frutto di inventiva. La vicenda raccontata da Sorrentino a “So fot” andò invece in questo modo: “«Era l’estate dei miei 14 anni e mi trovavo in vacanza da solo in Inghilterra. Chiamavo a casa ogni tre giorni e uno di questi giorni mio padre mi disse che il Napoli aveva comprato Maradona. Poi fece una pausa – era un uomo che manteneva sempre un certo distacco – e mi disse: “Ho già fatto gli abbonamenti per l’anno prossimo”».

FELLINI

L’Oscar de “La grande bellezza” è stato anche dedicato a Fellini. Nel film il fratello di Fabietto che voleva fare l’attore viene accompagnato a fare un provino del grande regista, cui si sente la voce. L’episodio è vero, Fellini infatti era solito fare casting a Napoli in cerca di facce. Il film in preparazione dovrebbe essere “Ginger e Fred”.

CAPUANO

Un momento topico del film è l’incontro con il regista napoletano, che è stato un mentore di Sorrentino che dice al riguardo:“Nel film il dialogo con Capuano è una combinazione delle molte conversazioni che abbiamo avuto, non soltanto lavorando insieme, ma anche nel corso della nostra lunga amicizia”. Su Youtube è reperibile un simpatico siparietto tra Sorrentino e Capuano al cinema Troisi di Roma sul loro primo incontro (https://www.youtube.com/watch?v=E31Ud7d5Asc)

LA SORELLA DANIELA

Nella vita reale, figura molto amata dal regista. Si chiama Daniela. Subito dopo la tragedia, andò a vivere per un anno con i fratelli. Poi Paolo decise di vivere da solo. Nel film è una voce dal bagno. Il regista ha spiegato così la sua scelta artistica: “Nei miei ricordi d’infanzia, mia sorella trascorreva letteralmente delle ore chiusa a chiave in bagno. La mia impressione era che si stesse sempre facendo bella per uscire, che si stesse sempre preparando…”

LA ZIA PAZZA E SOGNO EROTICO

Il sogno erotico del protagonista del film, alter ego del regista, è la zia Patrizia, una strepitosa Luisa Ranieri. Ad una domanda del Messaggero se il personaggio fosse reale l’attrice ha risposto: «A Sorrentino non l’ho chiesto per rispetto della privacy, né lui mi ha fornito troppe indicazioni, a dire la verità. Io ho allora interpretato Patrizia come se fosse una donna reale dotata di una grande immaginazione e piuttosto depressa”.

LA PRIMA VOLTA CON LA BARONESSA FOCALE

Fabietto perde la verginità con la vicina di casa, la baronessa Focale interpretata da una magnetica Betti Pedrazzi. Sul punto il regista dichiara: “È un episodio inventato, ma al tempo stesso reale per le emozioni che provavo in quel periodo della mia vita. Io ho avuto un’iniziazione sessuale più convenzionale, ma questa scena è, come lo sono altre nel film, una rielaborazione di cose che sono successe a me o a persone che conosco”. 


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