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Antonio Catricalà

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Ricordo una vigilia di Natale di molti anni fa a Palazzo Chigi. Passai a salutare Antonio Catricalà, all’epoca segretario generale, e ricordo che scendemmo insieme in ascensore. Era molto tardi e lui era l’ultimo degli inquilini illustri a lasciare il Palazzo.

Ricordo la smorfia sorridente di questo servitore gentiluomo dello Stato che lo ha accompagnato in tutti i nostri incontri. Ricordo la gioia al matrimonio della figlia.

Ricordo un uomo di Stato che lo ha servito con onore riconosciuto da tutti in tutte le molteplici responsabilità ricoperte. Ricordo un uomo del Sud che amava la sua terra. Ricordo una persona garbata sempre disponibile.

Se ne è andato nel peggiore dei modi uno dei migliori esponenti di quella classe amministrativa della Repubblica di cui proprio ora il Paese ha capito di avere bisogno per superare la sua prova più difficile. Un epilogo terribile che dilata il dolore. Ciao Antonio.


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