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L’opera realizzata sul muro di Casa San Felice a Roma

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ROMA – «A combattere il tempo come si fa? Si può battere ancora a tempo di musica». È uno dei passaggi del post di ringraziamento che Claudio Baglioni ha pubblicato nella notte, subito dopo aver compiuto a mezzanotte i 70 anni, per ringraziare i fan che non si sono limitati a migliaia di messaggi di auguri e di amore per la sua musica ma lo hanno omaggiato anche con un murales, la cui foto è stata pubblicata sui social anche dall’artista.

Nel quartiere di Centocelle, dove Baglioni ha trascorso l’adolescenza e mosso i primi passi artistici, è stato realizzato un grande murales con il volto del cantautore e le parole di “Strada facendo”. L’opera è stata realizzata sul muro di Casa San Felice, casa-famiglia gestita dal parroco dell’omonima chiesa nel quartiere romano (in Piazza di S. Felice da Cantalice, 20).

Lo staff di www.doremifasol.org (sito di riferimento per i fan di Baglioni) e i numerosissimi seguaci hanno unito le forze con lo street artist Mauro Palotta, in arte Maupal, per realizzare un murales celebrativo in un luogo simbolico per Claudio Baglioni.

E Baglioni ha scritto una lunga lettera sui suoi social per ringraziarli: «È una sorpresa indescrivibile. Ma come vi è saltato in mente?!? Nel quartiere dove sono stato bambino e adolescente. A Centocelle, dove sono diventato un ragazzo. Nella piazza in cui son salito, per la prima volta, su un palco senza lontanamente immaginare quel che sarebbe accaduto in seguito. Su una parete della casa famiglia San Felice proprio davanti a quel palchetto del tempo che fu. L’avete pensata bella. Una gran cosa per una buona causa. Il mio apprezzamento e la mia gratitudine non hanno voce e parole sufficienti e adeguate. È una sensazione bizzarra e stupefacente. E, per una volta tanto, fa davvero piacere essere “sbattuti su un muro”».

«Un muro – prosegue Baglioni – che in quegli anni temevo si alzasse per sempre tra me e tutti gli altri e che oggi si fa testimonianza di un incontro che dura da allora. Un insieme di piccole storie vissute o mai risapute che la vita ha narrato nel romanzo di ognuno di noi. Nello stesso momento ringrazio coloro che con doni e pensieri diversi si sono ricordati di me e della mia prossima età. Sono tanti di numero e ciascuno con la sua firma e la sua fantasia. A tutti vorrei dire il mio bene perché a darlo non ne sarei capace. Si cresce e ci si fa grandi ma non si smette mai di essere timidi e schivi. A combattere il tempo come si fa? Si può battere ancora a tempo di musica. Sul tempo che va», conclude l’artista.


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