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Solo Napoli non raggiunge la soglia di raccolta del 65%. Nella classifica dei Comuni ricicloni la Basilicata si difende (8 su 131, ovvero il 6,10%). Facciotto (Conai): bene Catanzaro, Potenza e Matera dov’è iniziato un sistema qualitativo

MENTRE in Calabria impazza la polemica sulle 81mila tonnellate di ecoballe in arrivo (LEGGI LA NOTIZIA), per il Sud, almeno una parte, arriva una buona notizia. La Campania infatti è una delle regioni più virtuose nella raccolta differenziata: è nella top five dei Comuni ricicloni, prima di Lombardia, Piemonte, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, regioni storicamente caratterizzate da una qualità della vita alta. La regione del Sud, con i suoi 145 Comuni ricicloni sul totale di 550 (percentuale del 26,36%), si piazza appena dopo Veneto (68,04%), Friuli Venezia Giulia (54,60%), Marche (44,07%) e Trentino Alto Adige (30,70%). I risultati pubblicati oggi dal Corriere della Sera ed elaborati sulla base dei dati di Ricrea, Ciai, Comieco, Rilegno, Corepla, Coreve e Legambiente. Discreta la percentuale della Basilicata (8 Comuni su 131, ovvero il 6,10%), va decisamente peggio per la Calabria: dei suoi 409 Comuni, appena 10 rientrano nella classifica dei virtuosi (2,44%). La Calabria è in posizione diametralmente opposta alla Campania, ovvero quintultima.

La sorpresa più grande – si legge nell’ampio dossier pubblicato dal quotidiano milanese – è proprio la Campania, dove la maggioranza dei Comuni si avvicina alla soglia di differenziata del 65%, con l’eccezione quasi unica del capoluogo: “Napoli ha numeri interessanti rispetto al passato – spiega Walter Facciotto, direttore generale Conai, il Consorzio nazionale imballaggi – ma ha ancora un lungo percorso da fare. Invece comuni come Bari, Catanzaro, Potenza, Matera hanno iniziato a realizzare dei sistemi di raccolta qualitativa”. 

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