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La ressa per salire su un aereo a Kabul

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Almeno cinque persone sono rimaste uccise all’interno dell’aeroporto di Kabul dove migliaia di persone si sono radunate cercando di lasciare l’Afghanistan.

Lo riferisce Sky News che cita testimonianze che arrivano dalla capitale afghana e riporta di immagini della zona dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai riservata al traffico aereo civile che testimoniano il caos con afghani che cercano di salire su una scaletta e persone che cadono.

Il Wall Street Journal riporta invece di tre persone rimaste uccise da colpi d’arma da fuoco al terminal passeggeri.

Intanto è partito da Kabul il primo volo che riporta in Italia i nostri connazionali dall’Afghanistan. «Il volo dell’Aeronautica Militare con a bordo i nostri connazionali è partito da Kabul», annuncia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nella tarda serata del 15 agosto, allo Speciale Afghanistan di Radio1. L’aereo, con a bordo personale diplomatico e alcuni ex collaboratori afghani, atterrerà a Fiumicino nella mattinata del 16 agosto.

Il volo trasporta «circa un centinaio di nostri connazionali. A bordo -spiega il ministro degli Esteri – non solo il personale dell’ambasciata, della Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, ma anche nostri connazionali che erano in Afghanistan e hanno risposto alla chiamata della Farnesina per tornare in Italia».

Il volo atteso nelle prossime ore a Fiumicino «è il primo dei voli che nei prossimi giorni continueranno a decollare da Kabul» per il rimpatrio dei nostri connazionali. Cosi come succede con le altre ambasciate straniere, in Afghanistan «rimarrà un presidio diplomatico, un rappresentante del corpo diplomatico resterà e seguirà il protocollo di tutti gli altri paesi, garantendo un presidio diplomatico nell’aeroporto di Kabul», spiega. «Inoltre da Roma rafforzeremo il supporto», poi è «chiaro che vedremo anche l’evolversi della situazione e decideremo come rimodulare il dispositivo», dice ancora il titolare della Farnesina.

«Devo sottolineare lo sforzo messo in atto in queste ore del corpo diplomatico, del ministero della difesa, dell’intelligence, il nostro obiettivo è stato mettere in sicurezza il personale dell’ambasciata e tutti gli italiani che hanno risposto al nostro appello, la nostra priorità è proteggere gli italiani coinvolti», sottolinea Di Maio.

«Dopo quanto accaduto senz’altro dovremo porci qualche domanda come Occidente, in 20 anni abbiamo formato le forze militari e dell’ordine afghane e una resa così veloce lascia vari interrogativi», prosegue.

«La situazione in Afghanistan è tragica, ma non abbandoneremo il popolo afghano» prosegue, affermando che «porteremo avanti progetti di cooperazione per tutelare i diritti delle donne, dei bambini e dei cittadini in genere. È una situazione tragica – ribadisce Di Maio – ed è nostro preciso dovere tenere la linea della collaborazione con il popolo afghano per aiutare a tutelare i loro diritti facendo quello che poi l’Italia sa fare meglio, cooperazione allo sviluppo con progetti che aiutino la società civile».

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