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Mario Draghi e Boris Johnson

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ROMA – «Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, ma questa situazione al momento non c’è, non ci siamo ancora».

Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del G7, rispondendo a una domanda sulla cosiddetta variante Delta.

A chi gli ha domandato se c’è, come in Regno Unito, un ripensamento delle aperture in relazione al rischio rappresentato dalla variante indiana, «per ora – ha risposto il premier – non c’è motivo di pensare che questo possa succedere. Dipende molto dalla dimensione dei contagi, dovessero schizzare su i contagi… ma non è quello che vediamo in altri Paesi europei. Spagna e Grecia non mettono quarantena dall’Inghilterra, ma bisogna essere pronti a reagire in maniera tempestiva».

IL REGNO UNITO BLOCCA LE APERTURE

Il primo ministro britannico Boris Johnson, intanto, dovrebbe annunciare oggi il rinvio dell’allentamento delle restrizioni in Inghilterra, in programma per il 21 giugno, a causa della preoccupante diffusione della variante Delta, riscontrata per la prima volta in India.

Mentre ospitava il vertice del G7, Johnson ha ammesso durante il fine settimana di essere diventato più pessimista sul fatto di poter revocare la stretta dopo che i casi giornalieri segnalati nel Regno Unito hanno raggiunto livelli che non si vedevano da febbraio.

«Chiaramente, quello che c’è è una gara tra i vaccini e il virus, e i vaccini vinceranno – ha detto alla Bbc – È solo una questione di velocità».

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