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Il ritorno dopo dieci anni di Expo Levante non segna solo il primo passo verso la normalità post Covid ma anche l’emergere della domanda che gli operatori all’interno della Fiera del Levante si fanno da tempo: «Che fine farà l’ospedale delle maxi emergenze al suo interno?». Tema sul quale Alessandro Ambrosi non ha risposta, ma una richiesta: avere a disposizione della società e degli operatori uno spazio grande quanto il padiglione Agricoltura che ospita la struttura sanitaria e quanto quello del padiglione dove è attivo l’hub vaccinale.

Il presidente di Nuova Fiera del Levante, nonché della Camera di commercio di Bari, ha inoltrato il quesito ai vertici della Regione, a margine della presentazione della mini campionaria dedicata al tempo libero, allo sport e alla cosiddetta smart mobility in programma dal 21 al 25 aprile. «Che fine farà l’ospedale in Fiera – ha sottolineato al termine della conferenza stampa – dovete chiederlo a chi decide. La Fiera chiede, come ha chiesto dal primo minuto della pandemia e della requisizione, che i metri quadrati che sono nella concessione in qualche modo le siano ridati. Non è per noi importante che siano proprio quelli o altri, ma abbiamo bisogno dei metri quadrati scritti nella concessione per portare avanti l’attività aziendale».

L’ospedale Covid gestito dal Policlinico è stato realizzato nella Fiera del Levante all’interno di padiglioni requisiti nel novembre 2020 dalla Prefettura che, con la fine dello stato di emergenza pandemica, il prossimo 31 marzo dovrebbero essere liberati. L’apertura ha scatenato a più riprese polemiche, da quelle politiche dell’opposizione in Consiglio regionale a quelle sindacali, da parte del personale medico e infermieristico, oltre che le critiche dei titolari delle attività all’interno della struttura. Questi ultimi hanno atteso invano il rilancio dell’intero quartiere fieristico.

In questi giorni all’interno della struttura sanitaria sono ricoverati all’incirca 30 pazienti, le nuove degenze restano al Policlinico. Salvo sorprese, tra 20 giorni il centro inaugurato un anno fa dovrà essere sgomberato, perché a fine mese termina lo stato di emergenza nazionale e decadranno tutte le autorizzazioni speciali. Anche il centro vaccinale è destinato a essere rimosso nei prossimi mesi. L’unica via di uscita potrebbe essere rappresentata da una deroga che il governo nazionale dovrebbe concedere a tutte le strutture sanitarie provvisorie create per far fronte all’emergenza.

Ma allo stato attuale, l’ospedale sui cui indaga anche la Procura per costi lievitati e l’assegnazione degli appalti, tra poco più di due settimane non potrà più operare. Tra le ipotesi di utilizzo sul tavolo della Regione c’è quella per la cura dei feriti della guerra Ucraina. Ma al momento non sembrano esserci elementi concreti che portino a questa soluzione, mentre gli operatori economici spingono per tornare ad avere spazi e normalità, in vista del grande ritorno della Fiera del Levante.

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