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Il Vescovo Giuseppe Satriano e un’immagine della città dopo i bombardamenti russi

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L’arcivescovo di Bari, monsignor Giuseppe Satriano, è partito ieri pomeriggio per unirsi alla Carovana della Pace con destinazione Leopoli, in Ucraina, alla quale parteciperanno 200 giovani e adulti, provenienti da varie regioni d’Italia e da associazioni del mondo cattolico e laico.

«Non è stato facile decidere, ma la storia del nostro territorio, da sempre crocevia di umanità e frontiera di pace, luogo d’incontro di uomini e religioni, mi ha aiutato a comprendere che come vostro pastore dovevo esserci – ha spiegato monsignor Satriano in un messaggio per la Pasqua 2022 rivolto ai fedeli della diocesi – A facilitarmi il tutto, è stato l’entusiasmo di questi 200 compagni di viaggio che desiderano tessere la trama della pace attraverso l’ordito di una fraternità concreta che si rende presenza, dono, speranza.

È un grande segno di fiducia – aggiunge – sapere che c’è gente che vede la pace non come facile argomento d’intrattenimento, ma come stile di vita con cui costruire relazioni significative, toccando la carne dei poveri e dei piccoli della storia. Dopo un secolo, l’Europa viene nuovamente fagocitata nel baratro di una guerra, preparata dall’ottusità di molti e dal delirio di altri.

Come la sirena risulta lugubre e straziante nel suo annunciare l’arrivo di bombe, così risuona la voce di chi crede nel potere delle armi, orrida conseguenza di una involuzione della politica, ormai consegnata a logiche mercantili e di parte, e poco dedita a una diplomazia attenta e oculata.

Dinanzi a momenti come questo – dice il vescovo – è facile rimanere a guardare e, come accade da giorni, trascinare la guerra in talk show spesso discutibili per il dominare di un pensiero unico. Mentre “padri e madri”, di ogni schieramento seppelliscono i loro figli – continua citando Papa Francesco – non si può ignorare la possibilità di osare la pace.
Osa la pace e le sue opere, chi crede nell’amore, nell’umanità, nella vita che è dono, nel valore e nella dignità di ogni creatura.

«La Pasqua – ha concluso nel suo intervento monsignor Satriano – ci colga pronti e disponibili a camminare col Risorto e infonda in noi il coraggio di smuovere i macigni che ci tengono prigionieri nei bunker della paura, del risentimento e dell’indifferenza, sapendo osare la pace».

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