X
<
>

I volontari di Retake col sindaco Decaro e il murale della scuola Vittorio Veneto

Condividi:
2 minuti per la lettura

Tutte le organizzazioni di Retake, il movimento di cittadini impegnati nella lotta contro il degrado in decine di città italiane, si sono unite e hanno dato vita a una fondazione: Retake Italia. Lo hanno fatto in Puglia, a Bari, perché è qui che c’è il maggior numero di attivisti e città coinvolte, oltre una decina, con il capoluogo di regione e Taranto dove si registra la maggiore partecipazione. L’atto costitutivo della fondazione è stato registrato nello studio del notaio barese Michele Labriola con rappresentanti e deleghe di 45 città dove il movimento è presente da Nord a Sud, con capofila Roma che ha espresso la presidente del nuovo organismo, Francesca Leonelli. Nel consiglio di amministrazione compaiono anche la tarantina Alessandra Laghezza e la grottagliese Carmen Fasano. Il movimento ha preso il semplice nome di Retake, perché non si pone limiti e confini e vorrebbe esportare il proprio modello anche fuori dall’Italia. «Ci sono voluti due anni – ha spiegato Laghezza sui suoi profii social – di impegno e studio ma, soprattutto, tantissimi eventi. Son emozionata. Ce l’abbiamo fatta». Per gli attivisti è il frutto di un lungo percorso di attività di rigenerazione urbana, appuntamenti, iniziative, campagne di pulizia e informazione, che hanno coinvolto soprattutto le periferie delle città, con la realizzazione di opere, su muri di edifici pubblici e scuole nel degrado, o la pulizia di giardini e cortili degli stessi istituti scolastici, e ancora spiagge e piazze. «Quella che nasce – spiega Fabio Milone, referente di Retake Bari – è una struttura a metà tra fondazione e associazione, In Puglia, oltre a noi e a Taranto, sono molto attivi Grottaglie, Mola, Modugno, Barletta e stanno per nascere identici movimenti a Lecce, Foggia e Lizzano. Da qui pare l’idea di far nascere qui la rete italiana. Il sito web di Retake Roma diverrà quello nazionale e prenderà il nome unico di Retake Italia. Strutturandoci possiamo ora accedere a bandi, anche europei. Finora ci siamo finanziati con campagne di crowd funding o attraverso sponsor e donazioni. Il vantaggio è che la struttura consentirà anche a piccole realtà che si avvicinano al movimento di avere un riferimento, la copertura assicurativa e la fornitura di materiale». Non solo. Ora potranno essere condivise vere e proprie linee guida. «Serviranno – aggiunge Milione – a interfacciarci con le amministrazioni, le municipalizzate, le soprintendenze. Pensiamo a tutti quegli amministratori che non sanno bene dare risposte alle proposte che arrivano dai volontari. Ora sarà più semplice metterle a disposizione con modelli e protocolli in tutta Italia. E poi – spiega ancora – potremo finalmente contribuire a progetti green, aiutando grandi imprese e industrie impegnate nella transizione ecologica. Su questo aspetto e su quello del recupero delle città c’è grande attenzione». Il tutto quando alla presenza del sindaco Antonio Decaro e dell’assessora comunale all’Istruzione, Paola Romano, è stato inaugurato il grande murale della scuola Vittorio Veneto di Bari, grazie anche all’opera dell’artista Daniela Giarratana e ai volontari, tra cui quelli di Retake, promotori dell’iniziativa che ha ridato dignità all’edificio della scuola.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE