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Sono centinaia gli oggetti smarriti in città e finiti al Comune

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Il più sbadato è sicuramente lui o lei. Lo studente, non si conosce il sesso, che tre anni fa si è disfatto letteralmente del suo zaino. Un Adidas nero contenente libri, quaderni, penne e appunti. Non sappiamo se nel frattempo abbia completato il ciclo di studi, ma ormai è troppo tardi. Anche per recuperare. Tutto l’arredo scolastico è finito al macero. Perché nessuno, forse allergico ai libri e ai banchi, si è fatto vivo per reclamare la merce. Né il proprietario (lo studente) né colui che ha ritrovato lo zaino.

È solo uno dei tanti casi dell’apposita sezione “oggetti smarriti” del Comune di Bari. Liste e liste di accessori, effetti personali e monili dimenticati dai cittadini più sbadati o smemorati. Ora su una panchina, ora in un giardino, ora su un autobus. Insomma, in tutti i luoghi dove nemmeno i migliori cani molecolari di Chi l’ha visto? riuscirebbero a mettersi sulle tracce dell’oggetto perduto. E che nessuno, trascorso un anno dalle pubblicazioni comunali, ha reclamato.

In cima alla classifica degli “scomparsi” ci sono come sempre loro: portafogli e portadocumenti. «Ovviamente senza denaro all’interno» obietterebbero i più. Assolutamente falso se il Comune da questa operazione “svuota contenuto” ci ha guadagnato 190,84 euro tra banconote e monetine, debitamente contate. Che finiranno nelle casse comunali. Insomma, nel civico bilancio ma non è dato sapere in quale capitolo di spesa. Secondo posto d’onore anche per i mazzi di chiavi. Con i tanti San Pietro di Bari che ora perdono le chiavi di casa, ora le chiavi dell’auto e del garage, in alcuni casi con annesso telecomando per aprire cancelli e recinti.

Nell’inventario ci finiscono pure borse, borselli, marsupi e trolley. Chissà quel povero turista ancora alla ricerca del suo trolley grigio e nero contenente abiti, medicinali e souvenir (a questo punto mai consegnati), portandosi forse dietro un cattivo ricordo della città. Ma solo, sia chiaro, per colpa sua, non di altri. E mette una certa inquietudine sapere che qualcuno passeggiava addirittura con un paio di forbici grandi, tanto da perderle in giro per la città.

A proposito di forbici c’è anche chi ha smarrito quelle da viaggio forse, chissà, durante qualche operazione di pedicure. E nell’era della connessione h24 non mancano nemmeno i telefonini, tutti danneggiati soprattutto sullo schermo (evidentemente dopo la caduta).

Insomma, tutta merce che in base allo stato e alla conservazione sarà distrutta perché irrecuperabile e quindi non piazzabile dal Comune nella sua apposita asta pubblica (l’ultima si è tenuta nel gennaio 2014, poco prima dell’Epifania). Asta che invece potrebbe celebrarsi con ciò che Palazzo di città ha deciso di acquisire al patrimonio.

Degno della migliore televendita alla Giorgio Mastrota: una mountain bike rossa, un borsone con attrezzature da fotografo, sei pezzi in argento, qualche portafoglio di marche famose, una croce in metallo giallo e pietre. Resta invece un caso di studio colui o colei che è riuscito a smarrire due apparecchi pos e un lettore cd tascabile. Per dovere di cronaca tutti gli oggetti elencati si riferiscono al periodo compreso tra il 22 giugno 2018 e il 29 gennaio 2020. E se tra questi ne avete riconosciuto qualcuno di vostra proprietà o vi si è improvvisamente accesa la lampadina dei ricordi, non ci potete fare più nulla. Inutile piangere sull’oggetto versato nelle casse del Comune.

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