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La rabbia corre sui social e sotto accusa finisce l’amministrazione comunale. «Una struttura che cade a pezzi tra precarie condizioni igienico-sanitarie. Il quartiere è sempre più abbandonato». È una storia che si trascina da tempo ma le forti piogge della scorsa settimana, in particolare quelle di lunedì 10 gennaio, hanno accentuato i problemi all’interno del mercato coperto di San Girolamo. Box sempre più vuoti, con diversi operatori andati via da anni, e infiltrazioni d’acqua dal soffitto. Tanto da allagare i corridoi durante ogni ondata di maltempo e pozze d’acqua mista a fogna nella vicina via Costa. Ad appena 20 metri dalle bancarelle sulle quali ogni giorno si vendono frutta e verdura. Una situazione di precarietà documentata con forza dal comitato di zona San Girolamo-Fesca 2.0, pronto a chiedere interventi da parte del Comune e dagli assessori allo Sviluppo economico Carla Palone e all’Ambiente Pietro Petruzzelli.

«La presenza di una struttura mercatale coperta in un contesto territoriale come il nostro, sarebbe decisamente positiva se non fosse abbandonata al suo destino da parte dell’amministrazione – si legge sulla pagina social del comitato -. Ed ecco che l’incuria e le intemperie hanno danneggiato la struttura creando all’interno allagamenti quando piove, con notevoli disagi sia per gli operatori che per i fruitori. Sono anni che denunciamo e sollecitiamo interventi da parte dell’amministrazione ma è un continuo rimpallo. Scommettiamo che poco prima delle prossime elezioni comunali qualcuno si farà vivo e si muoveranno le acque? Noi aspettiamo ancora di essere contattati».

Elezioni a parte, che a Bari si terranno solo tra due anni (quindi c’è ancora tempo per fare promesse e annunci) la situazione della struttura è davvero seria. Nonostante i vari interventi a spot – qualche mese fa qui fu realizzato un murale dedicato a Magellano per trasformare l’immobile in un museo a cielo aperto -, poco o nulla si è mosso per la riqualificazione della struttura. «Una vera vergogna, ci sono persino alcuni venditori che non occupano più i box ma gli spazi esterni per la vendita dei loro prodotti» scrivono i residenti. «Per non parlare dello scempio della condotta fognaria all’incrocio di via Costa ovvero, a non più di 20 metri di distanza, con gli odori fecali e noi residenti a subire perennemente» aggiunge Nicola. Altri invece rilanciano il paragone con Japigia dove meno di un mese fa è stato inaugurato il nuovo mercato coperto di Santa Chiara, confortevole, moderno e decoroso. «Da noi invece nulla, tutto fermo» obiettano da San Girolamo.

Insomma, da queste parti si alza il livello di protesta per un quartiere che annaspa su vari fronti. Se sul fronte della viabilità sono state (finalmente) apportate delle modifiche per rendere più agile e scorrevole il passaggio delle auto – tra nuovi sensi di marcia e riaperture – molto resta da fare sulla valorizzazione del waterfront e della sua piastra sul mare. Con annessa pista ciclabile coperta dalla sabbia quando qui soffiano i forti venti di maestrale e di scirocco. Opere inaugurate meno di tre anni fa ma rimaste al palo e con i locali commerciali ancora vuoti, in attesa del bar e del ristorante con vista mare annunciati dal Comune. Un’inadempienza che, però, il sindaco Antonio Decaro ha inserito nella lista dei dodici errori del 2021 presentati nella conferenza di fine anno, ammettendo i ritardi e annunciando un’interlocuzione serrata con il Demanio per l’assegnazione definitiva dei locali.

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