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BARI – Tre ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni sono stati collocati in comunità perché considerati responsabili, in concorso con altri maggiorenni, di quanto avvenuto la notte dello scorso Capodanno in piazza Vittorio Emanuele a Molfetta (Bari) dove un’auto era esplosa dopo che un gruppo di giovani l’aveva ribaltata sistemando nel vano motore alcuni petardi. Dall’auto esplosa era fuoriuscita anche dell’olio dal motore, particolare che aveva creato ulteriori disagi. Secondo quanto accertato dalle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura per i minori di Bari, gli indagati avrebbero usato “ordigni esplosivi” creando “disordine pubblico” e attentando “alla sicurezza pubblica, tanto da ingenerare timore nella cittadinanza”.

Gli adolescenti sono accusati di danneggiamento aggravato e pubblica intimidazione con uso di ordigni e materiale esplodente, reato introdotto dal decreto Caivano, in concorso con i cinque maggiorenni arrestati lo scorso 16 gennaio dai carabinieri.

A portare alla loro identificazione è stata non solo l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona ma anche quella dei video postati sui social e diventati virali in cui sono raccontate le azioni vandaliche compiute dagli indagati.

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