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Il Palace, lo storico albergo di Bari che ha ospitato personaggi del calibro di Sandro Pertini o Liz Taylor, da ieri è occupato. I lavoratori, 88 in totale compreso quelli dell’indotto, sono sul piede di guerra: temono ormai per il loro impiego e per il loro futuro. Anche la seconda riunione della task force regionale si è conclusa con un nulla di fatto ieri mattina.
Come spiega Antonio Miccoli, segretario generale della Filcams Cgil di Bari.

«La riunione è andata male – commenta – perché la proprietà, rappresentata ancora da un legale, non ha fornito nessuna risposta nel merito delle prospettive di questa struttura. Loro dicono che non lo sanno, che sono ancora in attesa di riprendere il possesso dell’albergo. Che il termine ultimo è stato spostato di due giorni, al 20. Noi abbiamo continuato a sollecitare questa risposta, che però continua a non arrivare e come noi l’hanno chiesta anche le istituzioni presenti al tavolo». La certezza sul futuro del Palace servirebbe ai sindacati ad attivare ad esempio delle formule di ammortizzatori sociali e ad ipotizzare una clausola sociale in caso di nuova gestione. «Ma senza risposte – prosegue Miccoli – non sappiamo proprio cosa fare».

Ed è per questo che da ieri i lavoratori hanno proclamato una assemblea permanente, una occupazione dell’albergo che terminerà nel momento in cui le risposte sul futuro dell’immobile arriveranno. «Il quadro è davvero molto complesso – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli – non si tratta di un tavolo di crisi facile proprio perché ci sono responsabilità e decisioni che ci attendiamo da più soggetti. Le questioni vanno affrontate una alla volta: definire la volontà della proprietà, poi districare la questione della titolarità della licenza e mettere in sicurezza i lavoratori ricorrendo alla cassa integrazione. Mio auspicio – conclude – è la cassa integrazione per cessazione attività. Questo presuppone che Palace eventi dichiari la cessazione dell’attività. Capiremo il 20 gennaio».

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che alla prossima riunione della task force partecipi direttamente Simeone Di Cagno Abbrescia, proprietario del Palace. «Chiediamo un gesto sociale ed etico nei confronti dei lavoratori, per darci soluzioni e prospettive – aggiunge Miccoli – da oggi (ieri, ndr) è partita l’assemblea permanente. Faremo a turno nel rispetto delle norme anti Covid. Ma garantiremo una presenza costante all’interno dell’albergo».

Albergo che da ieri è stato sgomberato da tutti i mobili, i quadri e le attrezzature che hanno fatto anche la storia dell’hotel. «Il 20 gennaio – conclude Miccoli – abbiamo un incontro con Arpal per la procedura di mobilità dei licenziamenti, noi abbiamo chiesto a Palace eventi di sospendere la procedura. Almeno in attesa di avere risposte e loro hanno accettato. Ad oggi Palace eventi ha dichiarato che tiene a cuore il destino dei lavoratori ed è disponibile a prorogare i termini. Ma c’è la necessità di capire sul futuro».

Tante le manifestazioni di solidarietà ai lavoratori. «Il Palace è dei baresi – si legge sulla pagina Facebook dell’albergo – Ed è i baresi che, in primis, vogliamo ringraziare. A loro si deve buona parte del successo del Palace. Hanno saputo custodire la tradizione ed il valore di un’accoglienza capace di esprimere i valori della Bari migliore. La delusione di oggi deve lasciare spazio alla speranza e alla convinzione che il Palace, la città ed i “nostri ragazzi” meritino un futuro felice».

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