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Gli studenti in strada ieri mattina ad Acquaviva delle Fonti

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«Il bus non c’è, per questo siamo costretti ad accompagnare i nostri ragazzi in auto, sia all’andata che al ritorno». Il padre di uno studente dell’Amaldi di Bitetto racconta un disagio che, nella sola Sannicandro di Bari, ha colpito almeno una cinquantina di iscritti al liceo. Senza le corse della società Stp fino a ieri chi doveva fare ingresso alle 9 e 40 per via dello scaglionamento decretato il 10 settembre dalla prefettura non aveva pullman a disposizione.

Non solo chi viaggiava da Sannicandro, anche chi partiva o doveva tornare da Adelfia, Bitritto, Grumo, Binetto e Bitetto. Chi ha provato ad anticipare la partenza col bus della fascia oraria con arrivo prima delle 8 è rimasto invece appiedato perché il mezzo era troppo pieno. «Non si può arrivare al secondo giorno di scuola in queste condizioni». Situazione difficile anche nel resto dell’entroterra della Città metropolitana, il più penalizzato dai doppi turni a scuola e dal sistema dei trasporti.

In serata la società Stp, che ha in gestione la linea Adelfia – Bitetto, ha comunicato, dopo una serie di solleciti, che da oggi per quella fascia oraria le corse ci saranno. La partenza da Adelfia è prevista per le 8 e 55 (con le fermate nelle altre città) e l’arrivo al polivalente di Bitetto per le 9 e 30. Il percorso contrario è previsto dalle 14.40 con arrivo al capolinea di Adelfia alle 15,15. Sulla questione era pronto a intervenire anche il sindaco di Sannicandro, Giuseppe Giannone.

Chi invece è intervenuto con decisione è il suo collega di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci. Ieri mattina decine di ragazzi hanno manifestato contro la soluzione del doppio turno di ingresso e per denunciare la mancanza di collegamenti nelle fasce orarie prefissate dalla prefettura. Non a caso in piazza, sotto il municipio, c’erano per lo più studenti dei centri vicini.

«Ogni tanto bisogna avere l’onestà di dire “abbiamo fallito” – ha sottolineato Carlucci, dopo aver ricevuto una delegazione degli studenti -. Abbiamo fallito come istituzioni se, dopo due anni, non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione al problema dei trasporti pubblici in era Covid e gli studenti sono costretti a manifestare. Non siamo riusciti a imporci sui gestori delle società di trasporto». Carlucci ha dato mandato alla polizia locale di raccogliere tutte le rimostranze per poi chiedere spiegazioni alle società di trasporto e alla prefettura. «Bisogna far comprendere – ha spiegato ancora – che la Città metropolitana ha un unico sistema interconnesso di mobilità, non può essere così penalizzata la parte della popolazione dell’entroterra. Gli ingressi scaglionati possono forse funzionare a Bari, dove esistono bus di linea sufficienti, ma non se perdi un bus e quello successivo lo hai dopo mezza giornata».

Il problema, insistono le società dei trasporti, compresa Ferrovie del Sud Est, oggetto di segnalazioni di disfunzioni, è la comunicazione tardiva delle scuole sui flussi per fascia oraria e il continuo aggiornamento delle corse in base alle esigenze degli istituti. Sul fronte dell’opposizione al doppio turno, invece, i sindacati chiedono un aggiornamento del cosiddetto tavolo della ripartenza cui vorrebbero partecipare, nonostante non sia prevista la presenza di loro rappresentanti.

Gli impegni degli assessori regionali all’Istruzione e ai Trasporti in Consiglio regionale non hanno permesso di affrontare i punti all’ordine del giorno. Nel frattempo attaccano il governo. «I 30 milioni assegnati alle scuole pugliesi – scrive il segretario Uil scuola Giovanni Verga –, di cui 12 a quelle di Bari e Bat, non sono sufficienti per attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente finalizzati al recupero degli apprendimenti e incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario fino al 30 dicembre».

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