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Una delle tante vetrine dei negozi di Carrassi che ieri sera hanno spento le luci per un’ora contro il caro bollette e le difficoltà dei commercianti

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Più di 200 negozi di Carrassi hanno spento insegne e vetrine per un’ora ieri sera. Per denunciare le condizioni in cui versa il commercio in città, in profonda crisi dopo due anni di emergenza pandemica ed ora con il caro bollette che sta mettendo in ginocchio negozianti e famiglie. La protesta di ieri è stata promossa da Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione dei commercianti “La Formica”, nonché coordinatore cittadino del neo costituito movimento politico La Buona Destra.

«Siamo disperati – commenta – erano più di 30 anni che non si raggiungeva un aumento così alto dei prezzi per l’energia, il gas, la benzina. Aumenti che non danneggiano solo noi della categoria, ma le famiglie che ovviamente non hanno poi i soldi per venire nelle nostre attività. Siamo davvero stanchi di tutto quello che sta succedendo e dell’immobilismo dell’amministrazione comunale».

Ieri decine e decine di negozi, in via Pasubio, viale Salandra, piazzetta dei Papi, corso Benedetto Croce, hanno deciso di partecipare a questa protesta silenziosa ma significativa. Perché le insegne dei negozi, con le loro luci, rappresentano anche una garanzia di sicurezza in strada.

Il rione Carassi è uno di quelli che ha subito le maggiori chiusure. In via Pasubio il 50 per cento delle saracinesche è abbassato. «Abbiamo chiesto più volte al sindaco l’istituzione di una consulta del commercio – continua Tarantini – per affrontare da vicino le questioni. Qui ci sono attività che chiudono, negozianti che non sanno come andare avanti. E nessuno fa nulla?».

Da qui la decisione di continuare con la mobilitazione, partendo dagli stati generali del commercio che l’associazione La Formica e il movimento La Buona Destra organizzeranno per domenica 13 marzo, alle 14 e 30, nelle sale dell’Hotel Majesty.

«Non si tratta di fare qualcosa di destra o di sinistra – continua ancora Tarantini – ma di agire. Noi presenteremo alla città la nostra “giunta ombra”, composta da rappresentanti del commercio e della società civile pronti a tallonare l’amministrazione comunale su tutto ciò che non funziona su economia, lavoro, ambiente e trasporti. Bari deve tornare a vivere, il commercio barese deve tornare a vivere e continueremo imperterriti questa nostra battaglia».

Tra le proposte anche la chiusura al traffico di via Pasubio, dove fare nascere ad esempio delle “isole del gusto” con locali più legati alla ristorazione o alla vendita di alimenti.

«Noi le proposte le abbiamo – conclude Tarantini – ma se continuano a non ascoltarci questa protesta che oggi ha riguardato Carrassi presto si estenderà in tutta la città e per più di un’ora. Siamo pronti a bloccare l’intera città perché siamo stanchi, esasperati. Il commercio a Bari sta morendo, lo testimoniano le saracinesche sempre più abbassate. L’amministrazione comunale deve prendersi carico di questa questione ed agire subito, prima che sia troppo tardi».

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