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Il governatore Michele Emiliano

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Il governatore Emiliano in l’audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia: «L’incontro con dalla sorella di Capriati per ribadirle che le regole non le facevano loro ma noi».


BARI – «L’incontro con la sorella del boss Capriati e altre donne di Bari Vecchia da me citato dal palco aveva l’unico scopo di far capire che l’aria a Bari era cambiata, che dovevano comportarsi bene, mai per chiedere protezione come qualcuno sostiene in maniera strumentale». Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha chiarito la sua posizione durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, svoltasi questa mattina, 10 maggio 2024, a Roma.

Il presidente della regione pugliese ha quindi spiegato l’episodio che lo ha visto protagonista circa 10 anni fa, quando si recò a casa di alcune famiglie in odor di mafia. «Sono andato dalla sorella del boss Capriati per ribadirle con determinazione e serenità che le regole non le facevano più loro a piazza San Pietro ma le facevamo noi. Anche il rilascio degli immobili confiscati fu oggetto di questa conversazione».
Sempre in merito all’incontro con la sorella di Capriati, Emiliano in commissione antimafia ha aggiunto «L’evento – ha precisato Emiliano – fu un evento come tutti gli altri per imporre il rispetto delle regole. Anche a chi non aveva capito il significato politico e sociale dell’amministrazione che io guidavo. È evidente che usavo anche la mia storia personale di magistrato antimafia». L’audizione odierna era inizialmente prevista per i primi giorni di maggio ma Emiliano chiese un rinvio per questione politiche. Davanti alla commissione antimafia il governatore che ha precisato di non essere indagato, ripercorrendo le sue esperienze politiche prima da sindaco di Bari poi da governatore andando a sottolineare «l’impegno profuso nella lotta alla criminalità organizzata».

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