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Uno degli specchieti dell’auto del sindaco di Corato danneggiata; a lato, Corrado De Benedittis

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CORATO – Distrutti specchietti e fanali. Per un preciso atto intimidatorio. Tanto da spingere la vittima a presentare denuncia contro ignoti. Sale il clima di tensione a Corato dopo il danneggiamento all’auto del sindaco Corrado De Benedittis. Un episodio che non pare casuale e che arriva a poche ore dalla dura presa di posizione del primo cittadino contro chi ha piazzato gli ordigni fatti esplodere in pochi giorni davanti a due attività commerciali. De Benedittis tramite un video rilanciato sui social aveva duramente condannato ogni forma di violenza e di estorsione, invitando i cittadini a denunciare e a farsi aiutare dalle forze dell’ordine. «Che fanno già il loro lavoro, ma anche noi – aveva ribadito – dobbiamo fare la nostra parte. Io mi sono già recato in commissariato e nella stazione dei carabinieri per depositare queste notizie di reato».

«Le esplosioni – aveva esordito il sindaco – danno conferma a quei timori che sia in corso un tentativo di avviare un’attività estorsiva ai danni dei commercianti, delle imprese e della città. Per questo facciamolo tutti: denunciamo e liberiamo la città da questo incubo». Parole che evidentemente non sono piaciute e così qualcuno, poche ore dopo, ha deciso di presentare subito il conto lanciando i primi segnali. Insomma, un vero e proprio atto intimidatorio in perfetto stile criminale, per far salire il grado di tensione sociale. «Un lavoro chirurgico, di precisione – ha commentato De Benedittis mostrando sui social le foto della sua auto danneggiata – Ovviamente sporgerò denuncia. Chiunque subisce un danno, una violenza, una intimidazione, un’estorsione deve denunciare. L’unione fa la forza».

E salgono così a tre in meno di una settimana gli episodi che destano un certo clamore e una certa preoccupazione nella comunità coratina: prima gli attentati incendiari in via Roma, il 15 novembre, e in via Reggio tre giorni dopo, rispettivamente ai danni di un distributore di sigarette e di un negozio di elettronica; ora il danneggiamento all’auto del primo cittadino. Presa di mira in più punti, con lo specchietto sul lato sinistro andato letteralmente in frantumi. Insomma, nulla farebbe pensare a una semplice bravata. Unanime il coro di solidarietà da più fronti.

«Avevamo già programmato alcuni eventi proprio a Corato – sottolinea Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente dell’associazione Avviso pubblico – per accendere un lume di speranza e un faro di emergenza per il territorio barese sotto assedi e che insieme alla provincia allargata Barletta-Andria-Trani sta registrando una serie di episodi che hanno come unico denominatore: la violenza utilizzata come arma intimidatoria e come moto di soffocamento della libera democrazia». «Non sei solo! Noi ci siamo! Un abbraccio di solidarietà» dice Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil di Bari commentando il post di De Benedittis che in poche ore fa il giro della Rete. E tra i commenti c’è chi invoca la presenza di più forze dell’ordine e chi l’avvio di una mobilitazione della comunità. «Forse i tempi sono maturi – scrive Pierluigi – per una manifestazione pubblica, una fiaccolata, una marcia. Dovremmo dare un segnale forte e collettivo».

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