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ll teatro comunale di Noicàttaro (foto Mario Marinoni)

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Il territorio protagonista con le sue bellezze e tipicità. In occasione della Borsa Internazionale del Turismo, a Milano fino a ieri, all’interno del padiglione della Regione Puglia, il Comune di Noicàttaro ha presentato il Teatro Cittadino in una conferenza stampa a cui hanno preso parte il sindaco Raimondo Innamorato, l’assessore allo Sviluppo del Territorio Germana Pignatelli e il direttore del dipartimento Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno.

«Un ex frantoio ipogeo del 1800 che negli anni ha subito diverse vicissitudini, fino a diventare persino un deposito della segnaletica stradale, oggi torna a splendere: il Teatro all’Italiana più piccolo d’Europa, aspetta a Noicàttaro i visitatori da tutto il mondo», così il sindaco Raimondo Innamorato che, insieme a tutta la giunta comunale, sta conducendo una strategia di promozione del territorio che punta a fa conoscere la cittadina del barese anche per le sue caratteristiche meno note.

«Noicàttaro è conosciuta per essere la città tra le due Lame, centro rinomato di produzione dell’uva da tavola, ma oggi vogliamo puntare su un’altra peculiarità che può rappresentare il nostro territorio in tutto il mondo. Ecco perchè abbiamo scelto la prestigiosa vetrina della Borsa Internazionale del Turismo di Milano per raccontare una storia così particolare che, siamo sicuri, potrà attrarre curiosi ed esperti da tutto il mondo». Il Teatro Cittadino di Noicàttaro è un gioiellino dal punto di vista storico e architettonico: il piccolo politeama fu realizzato a inizio ‘800 in un ex trappeto ipogeo, a 4 metri sotto il livello della strada, perfettamente conservato nei suoi due ordini lignei e negli affreschi che raccontano l’intenso e lunghissimo legame con la cittadina nojana.

Il teatro visse alterne vicende per lo più legate al corso degli eventi storici: oltre alle rappresentazioni teatrali di compagnie d’arte itineranti che animavano con i loro tour i centri minori del sud Italia, fu oggetto di altre funzioni di cui la comunità necessitava, da luogo per attività di emancipazione sociale e culturale con le manifestazioni sindacali del fine ottocento, a cinematografo alla fine della prima guerra mondiale, alle proiezioni della propaganda fascista. Dopo più di 60 anni dall’ultimo spettacolo e al termine di un attento e accurato restauro, il teatro all’italiana più piccolo d’Europa, con i suoi 41 posti a sedere, complessivamente 120 metri quadrati, di cui 60 di platea e 60 di palco e due ordini lignei di 50 e 30 metri quadrati, viene restituito alla collettività nel 2021.

«Oggi la sfida che ci accingiamo ad affrontare è quella di rendere questo luogo sostenibile economicamente, lasciando inalterata la sua vocazione a luogo di cultura aperto alla collettività – spiega l’assessore allo Sviluppo del Territorio, Germana Pignatelli – ecco perchè pensiamo all’Istituzione di una fondazione di comunità che metta in relazione pubblico e privato e che punti a fare del teatro un luogo di welfare culturale».

«Il viaggio spinge le persone ad intraprendere esperienze straordinarie e inedite: la Puglia, con piccoli gioielli come Noicàttaro e il suo teatro ne sono un esempio, quale altra parte del mondo può offrire lo stesso?», dichiara Aldo Patruno, direttore del dipartimento del Turismo della Regione Puglia. Le visite guidate al teatro cittadino continuano anche nelle prossime giornate, in particolare da giovedì 14 a domenica 17 aprile, in occasione dei Riti della Settimana Santa, una delle tradizioni più sentite del centro nojano.

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