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Vinicio Marchioni sul palco del teatro durante la masterclass

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A tutti i combattenti. È la dedica del film Ghiaccio proiettato nella penultima giornata del Bif&st 2022 con la prima regia di Fabrizio Moro, insieme ad Alessio De Leonardis e alla presenza dell’attore Vinicio Marchioni, che ha tenuto la masterclass al Teatro Petruzzelli: «Mi ha colpito l’umiltà e la serenità con cui il mio personaggio non è riuscito a diventare un campione di boxe ma non si fa corrompere dal male con l’onestà». Ambientato in un quartiere periferico di Roma, Vinicio Marchioni prende le vesti di un uomo di periferia che cerca di affrontare un mondo difficile con grande dignità, lavorando tanto ma senza frustrazioni .

Vinicio come Massimo, il personaggio che interpreta, accetta il limite e la possibilità di fallire nelle regole del gioco. Diventa padre di famiglia e continua a coltivare la passione per i guanti grazie al talento di Giorgio. Spalle larghe e cappuccio in testa di una felpa grigia che non toglie mai: un regalo del padre assassinato da malavitosi di periferia con cui la famiglia si era indebitata.

“Totti 10” è la scritta della felpa, che nel tempo si consuma, ma non perde valore. Giorgio abbandona il mondo della droga, si affida e si allena con Massimo che paga parte dei debiti del promettente giovane campione, su cui proietta la sua occasione perduta da giovane. La boxe è arte nobile, palestra di vita dove cambiarla e riscattarla è una questione di mani e di testa. L’inizio e la fine del film di ricongiungono nel dilemma che attraversa la proiezione: “ci sono un sacco di volte in cui mi chiedo ma sono bravo o sono cattivo, e devi risponderti”.

In un tempo presente e passato a cavallo degli anni 2000, lo spettatore non riesce a sottrarsi alle domande che il film pone, nell’ineludibile destino, che conserva la possibilità di scegliere, di meritarti le mani nel ghiaccio. Massimo e Vinicio si incontrano in un tratto peculiare: darsi. Massimo dà i soldi per coprire i debiti di Giorgio, dà il suo tempo con dolcezza e lucidità al lavoro e alla famiglia, e alla fine si gioca la sua vita, per aver dato completamente, che significa scegliere sempre da che parte stare. Vinicio nella Masterclass di ieri ha svelato al pubblico un lato più fragile.

Ed entrambi combattono per qualcosa di semplice. «Se la tua giornata è andata come si deve, ed hai fatto tutto quello che potevi fare allora puoi mettere la mani nel ghiaccio» che danno sollievo e purificano «Abbiamo sentito dolore fisico al corpo e alle ossa per un mese con Giacomo Ferrara, abbiamo pianto reciprocamente».

Ferrara interpreta magistralmente il carattere introverso e combattente di Giorgio che vince l’ultimo match. L’avversario della sfida cruciale per permettere a Giorgio di diventare un boxeur professionista nel film è interpretato da un personaggio reale, Mirco Valentino, campione di boxe con 300 match fatti. La palestra in cui si allenano i protagonisti è quella di Giovanni de Carolis: creata insieme a dei suoi colleghi, questo spazio come nel Rione Sanità a Napoli, hanno dato una chance a chi aveva bisogno di un riscatto non personale ma collettivo, dove si vince per tutti.

«Dopo 2 anni, ognuno di noi ha cercato di proteggere quello che avevamo: la paura ci ha resi più animali, cattivi ed aggressivi. Invece questo film ci dice che se vince uno vincono tutti. Nello spirito di quartiere del 98, c’era ancora questa unione: se ce la fa uno, ce la fanno tutti».

La commozione non era solo del pubblico, ma anche di Vinicio, per un film che nasce dopo il doloroso isolamento pandemico, che ha segnato gli attori, o forse i più consapevoli. La caratura umana di Marchioni non poteva che inaugurare il suo ritorno nel cinema con una storia di lotta, che mette a nudo anche la sua velata balbuzie.

«La balbuzie è quello che ci insegna a lavorare per tutta la vita. Poi si è trasformata come un arma in più. Devi avere sempre un pugno in più. E questa cosa di essere costretti nel fare di più ha seminato qualcosa che poi torna. La balbuzie ti permette di fare i conti con la tua personalità».

Un attore la cui forza emotiva rende carnale il personaggio interpretato fino a commuovere se stesso: Vinicio Marchioni dimostra e conferma la sua ricchezza e professionalità attoriale nella determinazione di superarsi e di essere un uomo che nel suo mestiere ha scelto la strada della consapevolezza. Nella serata dell’anteprima internazionale “Goliath” di Frèderich Tellier, Vinicio Marchioni ha ricevuto il Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista per Ghiaccio.

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