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Forse uno dei gol più importanti: Antenucci su rigore a Catanzaro per l’1 a 1 che suona la carica

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Mancano solo sei giornate al termine del campionato, sei partite che, a meno di clamorosi scossoni, porteranno il Bari a ritrovare la Serie B dopo quattro stagioni, un fallimento, un campionato Dilettanti e tre travagliatissimi, specialmente i primi due, campionati nel girone C della terza Serie italiana.
Una gioia che non può ancora pienamente esplodere nello spogliatoio biancorosso ma che ha iniziato a festeggiare sotto la curva nord dello stadio San Nicola, al termine della vittoria di mercoledì contro la Juve Stabia nell’ultimo turno infrasettimanale (1 a 0, Antenucci). Una festa che, a dirla tutta, era esplosa due giornate prima, sotto il diluvio, al minuto 92’ della gara contro la Virtus Francavilla e un incredibile gol di Citro.

Evidentemente il momento simbolo di questo girone di ritorno, che ha marcato tutta la grinta, la compattezza e la voglia di vittoria del gruppo guidato da Michele Mignani. E che ora, ancor più dopo la vittoria nello scontro diretto contro il Catanzaro e il più dieci in classifica sugli stessi calabresi, viaggia ad ali spiegate verso un trionfo che sa di liberazione. A soli ventisette giorni dalla conclusione, allora, è anche giunto il momento di fare il punto sui momenti chiave del percorso del Bari in campionato.

Una stagione iniziata nella maniera più complicata, con una squadra completata solo gli ultimi tre giorni di calciomercato e un ritiro pre campionato di fatto nullo a causa del focolaio Covid, scoppiato alla vigilia della partenza verso Storo. A parte l’infelice esordio stagionale ufficiale, in Coppa Italia contro la Fidelis Andria, il Bari ha dimostrato fin da subito di poter andare contro tutto e tutti, anche contro la sfortuna, inanellando una serie positiva di dieci giornate, agguantando il primo posto e non lasciandolo mai. Neanche quando un black out ha investito tutta la squadra ad ottobre contro Francavilla e Juve Stabia.

Ma l’opera di Mignani e di Polito si è vista proprio nella calma portata nello spogliatoio anche nei momenti più bui, riuscendo a vincere anche con una forma precaria. Infelice è stato anche il rientro dalle ferie invernali con risultati altalenanti che hanno riavvicinato pericolosamente le inseguitrici. Dalla spettacolare sfida con il Foggia però si è rivisto quel Bari tosto e determinato che ha riportato il suo percorso sui binari giusti. Un dominio che si può esprimere anche in numeri: 53 gol fatti e una differenza reti di 26 gol, di gran lunga superiore a qualunque altra squadra del girone e una media di 2,12 punti conquistati a partita e prima in classifica anche nelle gare fuori casa, con 32 punti conquistati in 9 vittorie e 5 pareggi lontano dal San Nicola, segno di una incredibile personalità che non si lascia scalfire da ambienti e campi non propri.

Se Catanzaro e Bari dovessero, a questo punto, fare lo stesso percorso, conquistando ogni giornata gli stessi punti, i biancorossi dovrebbero attendere la gara contro l’Avellino per esplodere in festa ma la gioia massima potrebbe arrivare già prima. Sulla propria strada, nella sestultima e quintultima gara, i galletti troveranno l’ultima e la penultima in classifica, Vibonese e Fidelis Andria, i cui risultati non dovrebbero destare preoccupazioni.

Parallelamente, sarà tutt’altro che semplice la strada dei calabresi che dovranno incontrare Vibonese e Juve Stabia, entrambe in lotta per un posto nei playoff e quindi non certo in vena di sconti. Se queste squadre dovessero giocare un brutto colpo alla squadra di Vivarini, il Bari potrebbe festeggiare allora già sul campo del Latina. In qualche modo la festa sarebbe doppia, esplodendo di gioia proprio sul campo della squadra che nel 2014, nella «meravigliosa stagione fallimentare», interruppe il sogno della finale playoff di Serie B. Chissà. Ma a volte il destino gioca degli scherzi molto curiosi.

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